CCNQ 2025/27: firma con rinvio, i rinnovi contrattuali restano in sospeso [Bozza]
Siglato il nuovo CCNQ 2025/27 del pubblico impiego. L'accordo è un ponte verso future riforme, ma non risolve lo stallo dei rinnovi 2022-2024. Ecco la bozza.

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È stato siglato il nuovo Contratto Collettivo Nazionale Quadro (CCNQ) 2025/27 per il pubblico impiego. L’intesa non introduce novità immediate ma impegna a future riforme. Persistono però forti criticità sui rinnovi contrattuali del triennio precedente, ancora in fase di stallo.
CCNQ 2025/27: un accordo ponte per il futuro
Il 17 giugno è stato formalmente sottoscritto il nuovo CCNQ 2025-2027, che definisce i comparti e le aree della contrattazione pubblica. L’accordo, siglato da quasi tutte le confederazioni sindacali, ricalca la struttura del precedente triennio. Si configura come un accordo ponte, con l’impegno a rivedere l’assetto nella prossima tornata. Hanno espresso dissenso le sigle CIDA/FP e USB, motivando la loro non adesione. Il negoziato è stato condotto dall'ARAN, l'Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni.
Le aree di contrattazione del CCNQ 2025/27
Il cuore del dibattito futuro riguarderà la revisione delle aree di contrattazione, la cui attuale suddivisione in quattro macro-settori deriva dalla cosiddetta riforma Brunetta. L’ARAN ha mostrato apertura verso una riorganizzazione, accogliendo le istanze dei sindacati. Una delle questioni più sentite riguarda la collocazione della dirigenza scolastica, per la quale si chiede da tempo una revisione strutturale al fine di riconoscere le specificità del ruolo e le crescenti responsabilità gestionali.
Il paradosso dei rinnovi in ritardo
Emerge una forte criticità dal contesto attuale: mentre si definisce il quadro per il 2025-2027, i rinnovi contrattuali del triennio 2022-2024 sono ancora fermi. Per la dirigenza scolastica, ad esempio, non è stato ancora emanato il necessario atto d’indirizzo ministeriale, un documento propedeutico all'avvio delle trattative. Questo ritardo cronico genera un paradosso, con il personale che attende ancora l'adeguamento economico e normativo di un contratto già scaduto.
Le richieste dei sindacati
Di fronte a questa anomalia, le organizzazioni sindacali, in particolare DIRIGENTISCUOLA, hanno avanzato proposte concrete. La richiesta principale è di approvare congiuntamente i contratti collettivi del triennio 2022-2024 e quelli del successivo periodo 2025-2027, per sanare finalmente il disallineamento temporale. Si ribadisce inoltre la necessità di ricollocare la dirigenza scolastica nel comparto delle Funzioni Centrali, ritenuto più adeguato alle mansioni svolte e alle competenze richieste.