Classi pollaio: Piccolotti (AVS) attacca Valditara sui dati Invalsi

Piccolotti (AVS) contesta i dati sulle classi pollaio: accusa il governo di tagli alla scuola pubblica per favorire gli istituti privati.

18 dicembre 2025 13:00
Classi pollaio: Piccolotti (AVS) attacca Valditara sui dati Invalsi - Elisabetta Piccolotti
Elisabetta Piccolotti
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Il dibattito sulle classi pollaio si accende alla Camera. Elisabetta Piccolotti (AVS) definisce truffaldina la lettura dei dati Invalsi fatta dal Ministro Valditara. Secondo l'opposizione, il governo punta a tagliare risorse alla scuola pubblica per dirottarle verso gli istituti privati.

La polemica sui dati Invalsi e la statistica

Durante il recente Question Time, la deputata ha duramente replicato al Ministro, definendo inaccettabile la sua visione. Valditara sostiene che i risultati scolastici degli alunni non dipendano dal numero di studenti. Una tesi che, secondo Piccolotti, ignora l'esperienza diretta dei docenti e le basi della statistica, poiché confronta situazioni non omogenee tra Nord e Sud. L'accusa è precisa: utilizzare numeri parziali per giustificare il mantenimento delle attuali condizioni di sovraffollamento, ignorando totalmente come classi ridotte favoriscano l'apprendimento.

La proposta di legge contro le classi pollaio

AVS contrappone alla visione ministeriale la letteratura internazionale, che evidenzia i benefici di gruppi ristretti sulla salute mentale e sui futuri stipendi dei ragazzi. Per contrastare concretamente il fenomeno, è stata lanciata una proposta di legge popolare che ha già raccolto 55mila firme. L'obiettivo è modificare le norme attuali fissando un tetto massimo di 20 alunni per classe, che scende a 15 in presenza di più studenti con disabilità. Si tratta di una misura ritenuta ormai necessaria per garantire una didattica inclusiva, sicura e di qualità superiore.

Tagli alla scuola pubblica e calo demografico

Il nodo politico riguarda le risorse. Piccolotti accusa l'esecutivo di voler risparmiare fondi sulla statale per finanziare la scuola paritaria e privata. Nonostante il calo demografico riduca gli iscritti di 100mila unità l'anno, il governo non investe nella riduzione del numero di alunni, ma taglia gli organici. Le conseguenze sono evidenti:

  • Difficoltà di gestione della classe;

  • Meno tempo per ogni singolo studente;

  • Peggioramento della sicurezza. Una strategia che l'opposizione promette di ostacolare fermamente in Parlamento.

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