Colloquio di lavoro: i gesti che rischiano di compromettere tutto
La psicologia svela come la comunicazione non verbale possa compromettere un colloquio di lavoro. Attenzione ai segnali del corpo.
Durante un colloquio di lavoro, le parole non sono tutto. La comunicazione non verbale gioca un ruolo cruciale, spesso decisivo nei primi istanti. Molti candidati si concentrano sulle risposte, ignorando che i gesti inviano segnali potenti. L'ansia può tradursi in movimenti che trasmettono insicurezza o chiusura. Questo articolo analizza gli errori posturali più comuni secondo la psicologia.
Il peso della comunicazione non verbale
Spesso ci si concentra su cosa dire, trascurando il come. Eppure, il giudizio del selezionatore si forma in gran parte nei primi 30 secondi. Questo verdetto invisibile si basa sull'impatto visivo. Secondo le teorie di Albert Mehrabian, la fiducia ispirata dipende solo in minima parte dal contenuto verbale. La maggioranza dell'impressione deriva da postura, gesti e tono della voce. Il paradosso è evidente: mentre la mente cerca di apparire competente, il corpo può tradire ansia. Un candidato può fornire risposte perfette, ma se la sua postura comunica chiusura o nervosismo, il messaggio percepito sarà negativo.
Colloquio di lavoro: i gesti da evitare assolutamente
La psicologia identifica specifici segnali che minano la credibilità. Evitare il contatto visivo è il primo: sebbene normale quando si è tesi, viene letto come disinteresse o insicurezza. È fondamentale dosare lo sguardo. Toccarsi viso o collo sono gesti auto-calmanti, ma comunicano forte ansia e poca trasparenza. Anche tenere le mani nascoste (sotto il tavolo o in tasca) invia un segnale di chiusura e difesa. Il cervello associa le mani visibili alla fiducia. Similmente, incrociare braccia o gambe crea una barriera fisica e psicologica, trasmettendo rigidità. Una postura asimmetrica o troppo rigida comunica tensione. Infine, tic nervosi (tamburellare, muovere la gamba) e una stretta di mano errata (troppo debole o troppo forte) compromettono l'immagine di autocontrollo ed equilibrio.
Come allenare la coerenza tra corpo e parole
Questi segnali corporei vengono interpretati dal cervello in modo automatico, come spiega il neuroscienziato Ralph Adolphs. Fortunatamente, è possibile lavorare su questi meccanismi. Un esercizio utile è la "power pose": allenarsi a mantenere schiena dritta e spalle rilassate aiuta a sentirsi più sicuri. Le mani dovrebbero restare visibili, magari appoggiate sulla scrivania o in grembo. È molto efficace simulare il colloquio registrandosi. Rivedersi in video permette di identificare i propri gesti nervosi e correggerli. L'obiettivo non è diventare attori, ma raggiungere la congruenza. Le parole e il corpo devono raccontare la stessa storia. Quando il talento è supportato da una comunicazione non verbale aperta e sicura, le probabilità di successo aumentano esponenzialmente.