Comitato Precari Uniti per la Scuola: ecco le proposte per una nuova riforma strutturale

Un’analisi dettagliata sulla riforma della scuola per superare il precariato, garantire la mobilità e tutelare i diritti dei docenti.

A cura di Scuolalink Scuolalink
30 dicembre 2025 11:15
Comitato Precari Uniti per la Scuola: ecco le proposte per una nuova riforma strutturale - Comitato Precari Uniti per la Scuola
Comitato Precari Uniti per la Scuola
Condividi

La necessità di una riforma della scuola organica è oggi una priorità assoluta. Il sistema attuale richiede interventi strutturali urgenti per valorizzare il personale e garantire la continuità educativa, superando finalmente le criticità che affliggono il comparto istruzione.

Precariato, mobilità intercompartimentale e diritti: la scuola chiede una riforma strutturale

Il sistema scolastico italiano è da anni interessato da criticità strutturali che incidono negativamente sulla qualità dell’offerta formativa e sulla tenuta complessiva del servizio pubblico di istruzione. Tra queste si segnalano in particolare il precariato cronico, l’eccessivo carico burocratico, l’assenza di condizioni di lavoro sostenibili e una progressiva marginalizzazione della dimensione educativa della scuola.

Il Comitato Precari Uniti per la Scuola ritiene non più rinviabile un intervento organico e sistemico, capace di restituire dignità professionale al personale docente, stabilità al sistema e continuità educativa agli studenti.

La presente proposta di riforma è rivolta al Presidente del Consiglio, On. Giorgia Meloni, al Governo e al Parlamento quale indirizzo programmatico  per l’avvio di un confronto istituzionale serio e strutturato.

 1. Reclutamento e formazione

1.1 Superamento strutturale del precariato

  • Introduzione di un doppio canale di reclutamento stabile e continuo, che affianchi ai concorsi ordinari procedure di reclutamento dei docenti con comprovata esperienza di servizio;

  • Valorizzazione dell’esperienza professionale maturata nella scuola statale.

1.2 Revisione del sistema di formazione iniziale e in servizio

  • Eliminazione dei percorsi universitari onerosi a carico dei docenti;

  • Previsione di una formazione professionale, strutturata, qualificata e svolta all’interno dell’orario di lavoro, senza oneri economici per il personale;

  • Riconoscimento della formazione nell’ambito dell’orario di lavoro contrattuale e non come attività aggiuntiva non retribuita.

2. Mobilità, diritti e ricambio generazionale

2.1 Mobilità intercompartimentale

  • Apertura alla mobilità intercompartimentale dei docenti di ruolo verso altri comparti della Pubblica Amministrazione, in coerenza con le competenze maturate;

  • Utilizzo della mobilità come strumento di valorizzazione delle professionalità, di riequilibrio degli organici della PA e di progressiva immissione in ruolo del precariato storico.

2.2 Eliminazione dei vincoli alla mobilità

  • Superamento dei vincoli triennali e quinquennali, che limitano la libertà professionale e personale dei docenti e incidono negativamente sulla qualità del servizio.

2.3 Diritti del personale precario

  • Estensione della Carta del Docente anche ai docenti con contratto a tempo determinato, in applicazione del principio di parità di trattamento.

2.4 Pre-pensionamento e ricambio generazionale

  • Introduzione di strumenti di pre-pensionamento volontario, finalizzati:

    • alla tutela del benessere del personale e a prevenire il burnout;

    • al ricambio generazionale;

    • all’assorbimento strutturale del precariato storico.

3. Condizioni di lavoro e organizzazione del sistema scolastico

3.1 Quadro orario e carichi di lavoro

  • Definizione di un quadro orario certo di 36 ore settimanali, in linea con gli altri comparti della Pubblica Amministrazione;

  • Eliminazione degli oneri burocratici non funzionali alla didattica;

  • Chiarezza e trasparenza nella distinzione tra attività didattiche, funzionali e organizzative.

3.2 Retribuzioni

3.3 Razionalizzazione delle progettualità

  • Superamento della deriva della scuola dei “progettifici”, spesso scollegati dalla didattica e fonte di sovraccarico burocratico;

  • Centralità della didattica curricolare e della relazione educativa.

3.4 Dimensione educativa e governance scolastica

  • Riduzione strutturale del numero di alunni per classe, con un obiettivo compreso tra 15 e 20 studenti;

  • Riaffermazione della centralità educativa della scuola, prevedendo, in forme regolamentate, attività di insegnamento anche per i dirigenti scolastici, al fine di rafforzare il legame con la comunità educativa e la didattica.

Il Comitato Precari Uniti per la Scuola ritiene che una scuola pubblica efficace e inclusiva non possa prescindere da stabilità occupazionale, condizioni di lavoro dignitose e valorizzazione delle professionalità.

Si rivolge pertanto al Presidente Meloni, al Governo e al Parlamento affinché il presente documento venga assunto come base di confronto legislativo e politico, nell’interesse del sistema educativo nazionale e del futuro del Paese.

Comitato Precari Uniti per la Scuola

Le migliori notizie, ogni giorno, via e-mail