Comitato Precari Uniti per la Scuola: ecco le proposte per una nuova riforma strutturale
Un’analisi dettagliata sulla riforma della scuola per superare il precariato, garantire la mobilità e tutelare i diritti dei docenti.
La necessità di una riforma della scuola organica è oggi una priorità assoluta. Il sistema attuale richiede interventi strutturali urgenti per valorizzare il personale e garantire la continuità educativa, superando finalmente le criticità che affliggono il comparto istruzione.
Precariato, mobilità intercompartimentale e diritti: la scuola chiede una riforma strutturale
Il sistema scolastico italiano è da anni interessato da criticità strutturali che incidono negativamente sulla qualità dell’offerta formativa e sulla tenuta complessiva del servizio pubblico di istruzione. Tra queste si segnalano in particolare il precariato cronico, l’eccessivo carico burocratico, l’assenza di condizioni di lavoro sostenibili e una progressiva marginalizzazione della dimensione educativa della scuola.
Il Comitato Precari Uniti per la Scuola ritiene non più rinviabile un intervento organico e sistemico, capace di restituire dignità professionale al personale docente, stabilità al sistema e continuità educativa agli studenti.
La presente proposta di riforma è rivolta al Presidente del Consiglio, On. Giorgia Meloni, al Governo e al Parlamento quale indirizzo programmatico per l’avvio di un confronto istituzionale serio e strutturato.
1. Reclutamento e formazione
1.1 Superamento strutturale del precariato
Introduzione di un doppio canale di reclutamento stabile e continuo, che affianchi ai concorsi ordinari procedure di reclutamento dei docenti con comprovata esperienza di servizio;
Valorizzazione dell’esperienza professionale maturata nella scuola statale.
1.2 Revisione del sistema di formazione iniziale e in servizio
Eliminazione dei percorsi universitari onerosi a carico dei docenti;
Previsione di una formazione professionale, strutturata, qualificata e svolta all’interno dell’orario di lavoro, senza oneri economici per il personale;
Riconoscimento della formazione nell’ambito dell’orario di lavoro contrattuale e non come attività aggiuntiva non retribuita.
2. Mobilità, diritti e ricambio generazionale
2.1 Mobilità intercompartimentale
Apertura alla mobilità intercompartimentale dei docenti di ruolo verso altri comparti della Pubblica Amministrazione, in coerenza con le competenze maturate;
Utilizzo della mobilità come strumento di valorizzazione delle professionalità, di riequilibrio degli organici della PA e di progressiva immissione in ruolo del precariato storico.
2.2 Eliminazione dei vincoli alla mobilità
Superamento dei vincoli triennali e quinquennali, che limitano la libertà professionale e personale dei docenti e incidono negativamente sulla qualità del servizio.
2.3 Diritti del personale precario
Estensione della Carta del Docente anche ai docenti con contratto a tempo determinato, in applicazione del principio di parità di trattamento.
2.4 Pre-pensionamento e ricambio generazionale
Introduzione di strumenti di pre-pensionamento volontario, finalizzati:
alla tutela del benessere del personale e a prevenire il burnout;
al ricambio generazionale;
all’assorbimento strutturale del precariato storico.
3. Condizioni di lavoro e organizzazione del sistema scolastico
3.1 Quadro orario e carichi di lavoro
Definizione di un quadro orario certo di 36 ore settimanali, in linea con gli altri comparti della Pubblica Amministrazione;
Eliminazione degli oneri burocratici non funzionali alla didattica;
Chiarezza e trasparenza nella distinzione tra attività didattiche, funzionali e organizzative.
3.2 Retribuzioni
Adeguamento degli stipendi del personale docente agli standard medi europei, come misura indispensabile per il riconoscimento sociale e professionale della funzione docente.
3.3 Razionalizzazione delle progettualità
Superamento della deriva della scuola dei “progettifici”, spesso scollegati dalla didattica e fonte di sovraccarico burocratico;
Centralità della didattica curricolare e della relazione educativa.
3.4 Dimensione educativa e governance scolastica
Riduzione strutturale del numero di alunni per classe, con un obiettivo compreso tra 15 e 20 studenti;
Riaffermazione della centralità educativa della scuola, prevedendo, in forme regolamentate, attività di insegnamento anche per i dirigenti scolastici, al fine di rafforzare il legame con la comunità educativa e la didattica.
Il Comitato Precari Uniti per la Scuola ritiene che una scuola pubblica efficace e inclusiva non possa prescindere da stabilità occupazionale, condizioni di lavoro dignitose e valorizzazione delle professionalità.
Si rivolge pertanto al Presidente Meloni, al Governo e al Parlamento affinché il presente documento venga assunto come base di confronto legislativo e politico, nell’interesse del sistema educativo nazionale e del futuro del Paese.
Comitato Precari Uniti per la Scuola