Compito di cittadinanza, Valditara: 'Non è una formalità, ma una prova di recupero'
Il compito di cittadinanza per il 6 in condotta è una vera prova di recupero. Ecco cosa ha chiarito il Ministero su valutazione, docenti e conseguenze.


Il Ministero dell'Istruzione ha chiarito la natura del compito di cittadinanza per gli studenti con il 6 in condotta. Non è una formalità, ma una vera prova di recupero che richiede studio e un colloquio orale, con una valutazione seria da parte dei docenti per verificare la maturazione dello studente.
Oltre il tema scritto: la valenza del compito di cittadinanza
Il Ministero ha specificato che il cosiddetto "compito di cittadinanza" non è un semplice elaborato estivo, ma una prova con lo stesso valore di quelle di recupero per le altre materie. L'aspetto cruciale non è solo il testo scritto, ma la discussione orale che ne segue. In questa fase, i docenti valutano la reale consapevolezza raggiunta dallo studente riguardo al proprio comportamento, l'effettiva interiorizzazione dei valori di cittadinanza e la capacità di analizzare criticamente le proprie azioni. La valutazione, quindi, va oltre la forma e mira a verificare un'autentica maturazione.
Il ruolo dei docenti
Secondo le indicazioni ministeriali, il percorso di valutazione è affidato interamente ai docenti. Il Ministero dell'Istruzione e del Merito (MIM) sottolinea che gli insegnanti conoscono i loro studenti e possiedono gli strumenti per giudicare se la riflessione è sincera o puramente formale. Mettere in discussione l'efficacia di questo esame, afferma il Ministero, equivarrebbe a dubitare della professionalità e della capacità di valutazione del corpo docente, che quotidianamente si confronta con la sfida di comprendere l'autenticità dei ragazzi.
Un'opportunità, non un via libera
Superare la prova estiva non garantisce un "via libera" per il futuro. Il Ministero la descrive come una tappa di un percorso educativo più ampio. Se lo studente, una volta riammesso, dovesse ripetere i comportamenti scorretti, la bocciatura diventerebbe una possibilità concreta. Questa misura non ha uno scopo punitivo, ma è coerente con l'obiettivo formativo dello strumento. La "riparazione" del comportamento, infatti, deve essere un processo continuo, mirato a stabilire regole chiare per una convivenza rispettosa all'interno del contesto scolastico e sociale.
In sintesi: il valore della prova
In conclusione, il compito di cittadinanza è una prova di recupero a tutti gli effetti, la cui valutazione è affidata alla professionalità dei docenti. Non è un atto formale, ma un'opportunità educativa seria, il cui esito è legato a un reale cambiamento nel comportamento dello studente, pena conseguenze come la non ammissione all'anno successivo.