Comunicazione e Linguaggio: la proposta di una nuova disciplina a scuola contro la violenza

Una proposta al Ministero per introdurre "Comunicazione e Linguaggio" nelle scuole e combattere il cyberbullismo e l'odio social.

01 novembre 2025 20:00
Comunicazione e Linguaggio: la proposta di una nuova disciplina a scuola contro la violenza - Una classe mentre fa lezione
Una classe mentre fa lezione
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Una proposta formale è stata inviata al Ministero dell'Istruzione per inserire "Comunicazione e Linguaggio" come materia scolastica fin dalle elementari. L'iniziativa, promossa da Biagio Maimone e Angelo Bergoglio, mira a contrastare il cyberbullismo e l'odio online. L'obiettivo è educare all'uso etico della parola e sviluppare senso critico verso i nuovi media digitali.

L'obiettivo della proposta "Comunicazione e Linguaggio"

La proposta avanzata dal giornalista Biagio Maimone, attuale direttore della Comunicazione per l'Associazione "Bambino Gesù del Cairo" e coordinatore per l'Italia della Rete Mondiale del Turismo Religioso, insieme all'esperto di comunicazione Angelo Bergoglio, è stata formalmente presentata al Governo e al Ministero dell'Istruzione e del Merito. L'istanza chiede l'introduzione di una nuova disciplina curricolare, denominata "Comunicazione e Linguaggio", da avviare fin dalla scuola primaria. L'obiettivo dichiarato è ambizioso: educare le nuove generazioni a un utilizzo della parola che sia non solo corretto, ma anche rispettoso, etico e creativo.

In un'epoca dominata dall'interazione digitale, la parola viene spesso trasformata in strumento di offesa e manipolazione. I promotori sottolineano come la scuola non possa rimanere spettatrice passiva di fronte alla deriva del linguaggio giovanile, troppo spesso intriso di violenza e sopraffazione. Questa disciplina, quindi, si configurerebbe come un presidio educativo fondamentale, insegnando il valore intrinseco del dialogo e il potere della comunicazione nella costruzione di relazioni sane e positive. Si tratta di una risposta concreta alla necessità di rendere l'istituzione scolastica un luogo di crescita civile, capace di fornire anticorpi culturali contro l'odio.

I dati allarmanti su cyberbullismo e disagio giovanile

A sostegno di questa urgenza formativa vi sono dati statistici allarmanti che delineano un quadro preoccupante del disagio giovanile in Italia. La violenza verbale e l'odio sociale, amplificati dai social network, hanno conseguenze concrete sulla salute mentale dei minori. Il Rapporto Giovani 2024 dell'Istituto Toniolo evidenzia una situazione critica: nel 2021 si sono registrati 529 suicidi nella fascia 15-34 anni, pari al 13,9% del totale nazionale, segnando un significativo incremento del 7,3% rispetto al 2018. Parallelamente, il fenomeno del bullismo digitale è dilagante.

Il Rapporto Espad Italia 2024, curato dal Cnr-Ifc, rivela che quasi un adolescente su due (47%) ha dichiarato di aver subito episodi di cyberbullismo. Ancora più sconcertante è che 800.000 studenti (32%) ammettono di averne compiuti almeno uno. Il 54% dei minori, inoltre, dichiara di essere stato vittima di bullismo tradizionale e il 31% di cyberbullismo, con percentuali in forte crescita rispetto al 2020. I dati Hbsc-Iss confermano la tendenza: circa il 15% dei ragazzi tra 11 e 15 anni subisce regolarmente episodi di bullismo, con picchi vicini al 20% tra gli undicenni.

Formare alla "media literacy" nell'era dell'intelligenza artificiale

La nuova disciplina non si limiterebbe alla comunicazione tradizionale. Un pilastro centrale del programma "Comunicazione e Linguaggio" sarebbe l'educazione al linguaggio digitale. L'intervento formativo proposto sarebbe progressivo e adattato alle diverse fasce d'età, fornendo agli studenti gli strumenti per discernere contenuti positivi da quelli negativi e manipolatori. Si tratta di sviluppare una solida competenza di "media literacy", fondamentale per navigare il complesso ecosistema dei social network. Maimone evidenzia l'urgenza di questa formazione anche alla luce delle nuove tecnologie emergenti, come l'intelligenza artificiale, che stanno ridefinendo le modalità di interazione.

"Siamo davanti a una svolta epocale", avverte Maimone, sottolineando la necessità di accompagnare queste tecnologie con un'educazione consapevole fin dall'infanzia, per evitare "danni irreparabili". È indispensabile, secondo i proponenti, formare le nuove generazioni a un uso critico e responsabile di questi strumenti, sviluppando capacità di analisi dei messaggi che circolano online e contrastando attivamente l'odio sociale e la disinformazione.

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