Concorsi docenti 2025: cosa succede se si è assenti alla prova scritta?

Le regole per l'assenza alla prova scritta dei Concorsi docenti 2025. Unica eccezione per gravidanza e allattamento, ma con regole precise.

09 novembre 2025 11:00
Concorsi docenti 2025: cosa succede se si è assenti alla prova scritta? - Concorso PNRR 3
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I Concorsi docenti 2025 si terranno a febbraio. La mancata presentazione alla prova scritta comporta l'esclusione automatica dalla procedura, anche per cause di forza maggiore. Non sono previste prove di recupero. L'unica deroga riguarda le candidate in gravidanza o allattamento, che possono chiedere il differimento della prova.

Concorsi docenti 2025: le regole sull'assenza alla prova

Le prove scritte per i Concorsi docenti 2025 sono state fissate nel periodo compreso tra il 19 e il 27 febbraio 2025. Questa fase cruciale riguarda le due procedure avviate: il DDG n. 3060/2024 per la scuola dell'infanzia e primaria e il DDG n. 3059/2024 per la secondaria. Gli Uffici Scolastici Regionali (USR) stanno gestendo l'abbinamento dei candidati alle sedi d'esame. L'obiettivo è distribuire i partecipanti nelle scuole disponibili a livello regionale, cercando di rispettare le esigenze tutelate dal bando. I candidati devono monitorare la convocazione ufficiale, che avverrà almeno quindici giorni prima della prova. I bandi sono categorici: la mancata presentazione nel giorno, ora e sede stabiliti comporta l'esclusione dalla procedura concorsuale.

La deroga per gravidanza e allattamento

La rigidità della norma sull'assenza, che non ammette deroghe neppure per caso fortuito o cause di forza maggiore, prevede un'unica, importante eccezione. I bandi (DDG n. 2939/2025 per la secondaria e DDG n. 2938/2025 per infanzia/primaria) tutelano le candidate in stato di gravidanza e in periodo di allattamento. Viene richiamato l'articolo 11, comma 6, che attua una disposizione del DPR 487/1994. La legge assicura la partecipazione alla procedura concorsuale alle candidate che risultino impossibilitate al rispetto del calendario nazionale a causa della loro condizione. Si tratta di una tutela fondamentale per garantire la pari opportunità nell'accesso ai ruoli, ma che è soggetta a una procedura ben definita e a tempi stringenti.

La procedura corretta per richiedere il differimento

Per beneficiare della deroga, non è sufficiente essere in stato di gravidanza, ma è necessario seguire un iter burocratico preciso. Le candidate interessate devono inoltrare una comunicazione formale all'Ufficio Scolastico Regionale (USR) competente per la procedura. La richiesta deve essere inviata tramite Posta Elettronica Certificata (PEC), che garantisce valore legale, oppure tramite raccomandata con avviso di ricevimento. Il termine perentorio è fissato ad almeno dieci giorni prima dell'inizio della prova. A questa comunicazione deve essere allegata la documentazione medica che attesta la data presunta del parto oppure, in caso di allattamento, la data di nascita del bambino. Il mancato rispetto di questa tempistica e di queste modalità operative impedirà all'Amministrazione di organizzare la sessione successiva, precludendo di fatto la partecipazione al concorso.

Chiarimenti sui certificati e la prova suppletiva

Alcuni USR, come quello dell'Umbria, hanno pubblicato chiarimenti cruciali sul concetto di "impossibilitate". Non basta il certificato di gravidanza, ma serve un certificato medico specifico che attesti una situazione clinica tale da rendere impossibile sostenere la prova in quella data. L'USR ha specificato che l'astensione obbligatoria dal lavoro non è rilevante, poiché il concorso non è attività lavorativa. Per le candidate in allattamento che possono presentarsi, è possibile richiedere spazi idonei, ma dovranno essere accompagnate durante lo svolgimento. Le candidate che otterranno il differimento, insieme a eventuali ricorrenti ammessi per via giudiziaria, non sosterranno una prova di recupero, bensì una prova suppletiva ufficiale, la cui data sarà decisa a livello nazionale dal Ministero.

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