Concorso docenti PNRR3: i nuovi requisiti potrebbero escludere i docenti idonei al PNRR1 e 2?
Il bando in arrivo per la scuola secondaria cambia le regole. Molti candidati, già ritenuti idonei con i 24 CFU, rischiano di non poter partecipare.


È atteso a breve il bando per il Concorso docenti PNRR3, finalizzato all'assunzione di circa 58.000 insegnanti nel prossimo triennio. Sebbene la struttura delle prove ricalchi quella dei precedenti concorsi, una novità cruciale riguarda i requisiti di accesso per la scuola secondaria, che potrebbe generare un inatteso paradosso per molti aspiranti docenti.
I nuovi requisiti di accesso al Concorso docenti PNRR3
Conclusa la fase transitoria il 31 dicembre 2024, i prossimi concorsi abbandoneranno i vecchi criteri. I nuovi requisiti per accedere ai posti comuni nella scuola secondaria, già anticipati dalla normativa, sono stati confermati. Per partecipare, i candidati dovranno possedere uno tra i seguenti titoli: l'abilitazione specifica per la classe di concorso desiderata, oppure un titolo di studio idoneo unito a tre anni di servizio. Il servizio, svolto nella scuola statale negli ultimi cinque anni, non deve essere necessariamente continuativo, ma almeno un anno deve essere stato prestato nella classe di concorso per cui si concorre. Questo cambiamento segna una svolta netta rispetto al passato.
L'assurda contraddizione dei 24 CFU
La modifica normativa crea una situazione paradossale per una specifica categoria di aspiranti insegnanti. Molti candidati che hanno partecipato, e in alcuni casi superato, i concorsi PNRR1 e PNRR2 grazie al possesso della laurea e dei 24 CFU (requisito non più valido), si trovano ora esclusi. Questi candidati idonei potrebbero non avere né l'abilitazione specifica, magari per il numero esiguo di posti attivati nei percorsi formativi, né i tre anni di servizio richiesti. Si tratta di docenti che hanno investito tempo ed energie per superare una selezione pubblica, ma che ora vedono svanire la possibilità di partecipare alla nuova procedura a causa della fine della fase transitoria.
Molte incertezze sul futuro dei docenti
Questa situazione alimenta un forte senso di disillusione e incertezza. Molti docenti non conoscono ancora la loro posizione effettiva nelle graduatorie dei concorsi precedenti. Ignorano, quindi, se avranno una possibilità di assunzione rientrando nella quota del 30% dei posti destinati agli idonei in caso di esaurimento delle graduatorie dei vincitori. Il rischio è che professionisti già valutati e ritenuti idonei dal sistema rimangano in un limbo, bloccati da un cambiamento di regole che non tiene conto del percorso già intrapreso, con evidenti ripercussioni sulla loro stabilità professionale e sulle necessità del sistema scolastico.