Condizionatori nei nidi, oltre 1.500 firme a Bologna: 'Bambini stremati, caldo insopportabile'
Caldo insopportabile nei nidi di Bologna: i genitori ritirano i figli prima. Una petizione chiede condizionatori per garantire salute e sicurezza
A Bologna le temperature hanno superato i 38 gradi nelle scuole dell’infanzia e nei nidi, rendendo impossibile restare nelle aule e nei dormitori. Una madre ha lanciato una petizione per l’installazione dei condizionatori: in pochi giorni raccolte oltre 1.500 firme. Il Comune promette interventi, ma chiede un piano nazionale strutturale
Nidi e infanzia in emergenza caldo
Con l’arrivo dell’estate, il caldo torrido ha colpito duramente le scuole dell’infanzia e i nidi di Bologna, dove le temperature all’interno delle strutture hanno toccato anche i 40 gradi nelle ore centrali della giornata. In molte sezioni, i genitori hanno deciso di ritirare i bambini dopo il pranzo, per evitare l’esposizione al calore nei dormitori privi di un adeguato sistema di raffrescamento. La situazione ha messo in crisi la quotidianità di famiglie e insegnanti, rendendo difficile conciliare lavoro e cura dei figli.
Una petizione per i condizionatori in classe
A denunciare la condizione insostenibile è stata una madre bolognese, che ha avviato una petizione per chiedere l’installazione dei condizionatori in tutte le strutture educative della città. In pochi giorni, l’iniziativa ha superato le 1.500 firme, segno di una diffusa preoccupazione tra le famiglie. Secondo quanto si legge nella richiesta, i bambini e gli insegnanti sarebbero “stremati dal caldo”, al punto che molte famiglie sono state costrette a modificare i propri orari di lavoro. La richiesta è rivolta al Comune, con l’invito a intervenire tempestivamente per tutelare la salute dei più piccoli.
Le risposte dell’amministrazione comunale
Il Comune ha assicurato di essere al lavoro per fronteggiare l’emergenza, annunciando l’installazione di condizionatori e sistemi mobili (i cosiddetti “pinguini”) nei dormitori dei nidi per l’estate 2025. Tuttavia, ha anche precisato che non tutte le strutture ne sono ancora dotate, e che servirà un piano di adattamento climatico anche per le scuole dell’infanzia. L’amministrazione ha ribadito l’urgenza di un intervento nazionale strutturale, sottolineando che il problema non riguarda solo Bologna, ma tutte le città italiane in un contesto di crisi climatica sempre più evidente.