Conferma del docente di sostegno: al TAR il decreto che divide scuola e famiglie

Il 21 maggio il TAR valuta il decreto sulla conferma dei docenti di sostegno. Tra continuità didattica e trasparenza, la scuola si spacca sul reclutamento.

20 maggio 2025 22:46
Conferma del docente di sostegno: al TAR il decreto che divide scuola e famiglie - Giudice durante un processo
Giudice durante un processo
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Il 21 maggio il TAR del Lazio si pronuncia sul DM 32/2025, che consente alle famiglie di chiedere la conferma del docente di sostegno. Il provvedimento spacca il mondo della scuola tra chi difende la continuità didattica e chi denuncia rischi di clientelismo, deroghe ai concorsi e snaturamento del ruolo dell’insegnante.

Sindacati contrari: “Violati merito e trasparenza”

Domani si discuterà davanti al TAR del Lazio il ricorso presentato da FLC-CGIL, Gilda, ANIEF e UIL Scuola RUA contro il DM 32/2025, che consente alle famiglie degli alunni con disabilità di chiedere la conferma del docente di sostegno in servizio nell’anno scolastico 2024/25. I sindacati ritengono il provvedimento una forzatura delle regole del reclutamento, lesiva della trasparenza e del merito. “Non si può trasformare la scuola in un supermarket dove si scelgono i servizi a piacimento”, ha dichiarato Vito Carlo Castellana della Gilda, promotore di una petizione che ha già superato le 5.000 firme. La continuità didattica, sostengono i sindacati, deve essere garantita con l’immissione in ruolo e la trasformazione dei posti in deroga in organico di diritto, non con scelte affidate alle famiglie.

Le associazioni difendono il diritto alla continuità

Dalla parte opposta, associazioni come FISH, MOIGE, CONFAD e il Garante della disabilità esprimono un forte sostegno alla misura, considerata uno strumento fondamentale per la stabilità e il benessere degli studenti. La FISH ha definito il ricorso sindacale una difesa corporativa, che rischia di ignorare i bisogni reali degli alunni con disabilità. Il MOIGE rivendica il diritto delle famiglie a partecipare attivamente al percorso scolastico, mentre CONFAD e il Garante sottolineano che confermare un docente già noto e preparato è un vantaggio concreto per l’inclusione scolastica. In gioco, affermano le associazioni, non ci sono privilegi, ma diritti costituzionali legati alla qualità dell’istruzione per gli studenti con bisogni educativi speciali.

Le regole del decreto e le tensioni interpretative sul sostegno

Il DM 32/2025, attuativo del DL 71/2024, stabilisce che le famiglie possano fare richiesta di continuità didattica entro il 31 maggio, con risposta da parte dei dirigenti scolastici entro il 15 giugno. Il provvedimento prevede il coinvolgimento anche dell’alunno, ma resta fortemente divisivo. Per i sindacati, la norma snatura il ruolo del docente di sostegno, che dovrebbe essere parte integrante della comunità scolastica e non funzione “su misura”. Inoltre, viene denunciato il pericolo di deroghe ai principi costituzionali di imparzialità e uguaglianza nell’accesso agli incarichi pubblici. ANIEF e UIL sottolineano anche il rischio che, in mancanza di docenti specializzati, le riconferme riguardino personale privo di titolo. Per le famiglie, invece, si tratta di una norma di buon senso che favorisce la qualità didattica e la crescita degli alunni più fragili.

Docente di sostegno: chi può essere confermato per il 2025/26

La possibilità di confermare il docente di sostegno per l’anno scolastico 2025/26 riguarda tre categorie di insegnanti. La prima è quella dei docenti specializzati, individuati nell’a.s. 2024/25 da GAE, GPS o interpelli. La seconda include i docenti non specializzati della seconda fascia GPS, selezionati a livello provinciale. La terza comprende i non specializzati non inseriti nella seconda fascia, individuati tramite le graduatorie incrociate di GAE e GPS. Le supplenze potranno concludersi al 30 giugno o al 31 agosto, a seconda della tipologia del posto. Si tratta quindi di una misura a validità annuale, ma dalle potenziali ricadute strutturali, che alimenta la frattura tra famiglie e corpo docente, tra inclusione e rispetto delle regole.

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