Corsi sostegno Indire: Anief è favorevole, ma chiede risposte concrete per i precari
Il sindacato Anief analizza i nuovi corsi sostegno Indire per la stabilizzazione dei docenti specializzati all’estero e dei precari.
I corsi sostegno Indire rappresentano una risposta necessaria per la stabilizzazione del personale precario. Secondo Anief, questi percorsi garantiscono il diritto alla continuità didattica per migliaia di docenti specializzati in Europa che attendono da anni il riconoscimento.
I nuovi corsi sostegno Indire per la formazione docenti
Il sindacato Anief ha recentemente illustrato le novità introdotte dai decreti attuativi 75 e 77 relativi alla formazione degli insegnanti. Si stima che circa 60mila aventi diritto potranno accedere a questi percorsi, distribuiti proporzionalmente tra i diversi gradi di istruzione scolastica per rispondere alla carenza di organico. L'obiettivo primario di questo intervento rimane la riduzione del precariato storico attraverso un sistema di formazione strutturato e finalmente accessibile a chi già opera nel settore.
Il riconoscimento dei titoli esteri nel sistema scuola
Un punto cruciale della riforma riguarda gli insegnanti che hanno conseguito la specializzazione in altri paesi dell'Unione Europea. Molti di questi docenti si trovano attualmente in una fase di stallo burocratico che, in certi casi, dura da oltre sei anni in attesa di una validazione ufficiale. Per accedere ai nuovi percorsi, il decreto 77 stabilisce criteri specifici basati sulla trasparenza e sulla tempistica della domanda, in particolare:
accesso garantito a chi ha presentato istanza di riconoscimento da almeno quattro mesi;
integrazione dei percorsi formativi per allinearsi agli standard didattici nazionali;
valorizzazione dell'esperienza professionale già acquisita dai docenti sul campo.
Un atto dovuto per la stabilità professionale
Anief ribadisce dunque che l'iniziativa non deve essere considerata una sanatoria, bensì un intervento riparatore verso il personale già qualificato. La segretaria generale Chiara Cozzetto ha sottolineato come l'appartenenza allo spazio europeo dell'istruzione imponga procedure di riconoscimento più snelle e rispettose delle competenze acquisite dai lavoratori.
Questi docenti hanno già ottenuto una specializzazione legale in ambito UE e attendono una risposta che permetta loro di uscire dalla precarietà. L'integrazione tramite l'ente Indire serve quindi a colmare un vuoto normativo e a garantire stabilità lavorativa a chi garantisce ogni giorno il supporto agli studenti con disabilità.