I docenti impegnati nei percorsi abilitanti da 60 CFU rischiano l’esclusione dalla I fascia GPS per l’anno scolastico 2025/26 a causa di ritardi minimi nella conclusione dei corsi, con gravi ripercussioni sulle possibilità di incarico. Una corsa contro il tempo resa vana da pochi giorni di differenza nelle scadenze ufficiali.
Ritardi nei percorsi abilitanti 60 CFU: il nodo delle scadenze e l’effetto sui posti disponibili nelle GPS
Il ritardo nell’avvio del secondo ciclo dei percorsi abilitanti da 60 CFU sta generando forti criticità per i docenti aspiranti alla prima fascia delle GPS (Graduatorie Provinciali per le Supplenze). Questi ritardi, inizialmente considerati recuperabili, si stanno trasformando in un ostacolo concreto per chi sperava di conseguire l’abilitazione all’insegnamento in tempo utile per l’anno scolastico 2025/26. In particolare, la chiusura della finestra temporale per l’inserimento negli elenchi aggiuntivi delle GPS, avvenuta il 29 aprile 2025, ha consentito la registrazione con riserva per chi era ancora privo del titolo, ma tale riserva dovrà essere sciolta entro il 30 giugno 2025, come stabilito dal DM n. 26 del 19 febbraio 2025.
L’impatto sui corsisti 60 CFU e il rischio di dover attendere la riapertura delle GPS nel 2026
Il mancato scioglimento della riserva nei tempi previsti comporta la perdita dell’opportunità di inserimento nelle GPS per il 2025/26, con l’obbligo per i candidati di attendere la riapertura biennale delle graduatorie fissata per il 2026. Questo ritardo, seppur di poche settimane, rischia di vanificare mesi di formazione per centinaia di docenti impegnati nei percorsi da 60 CFU, che includono attività didattiche e tirocini sul campo. In pratica, l’impossibilità di concludere il percorso entro la scadenza ministeriale esclude questi aspiranti docenti dalla possibilità di ottenere un incarico di supplenza annuale, con un impatto diretto sulle prospettive professionali e sulla copertura dei posti vacanti nelle scuole.
Le tempistiche per sciogliere la riserva e le criticità del secondo ciclo abilitante
La finestra temporale per sciogliere la riserva è prevista dal 16 giugno al 3 luglio 2025, attraverso la piattaforma Istanze Online. Tuttavia, il secondo ciclo dei percorsi abilitanti ha registrato ritardi significativi, in particolare per i corsi da 60 CFU, più complessi e lunghi rispetto a quelli da 30 CFU. Questo slittamento temporale rischia di escludere molti corsisti dalla possibilità di presentare in tempo la documentazione necessaria per l’inserimento definitivo in prima fascia. Una situazione che contrasta con l’obiettivo stesso degli elenchi aggiuntivi, pensati per garantire l’accesso alle supplenze ai nuovi abilitati.
Una beffa di poche settimane: l’inefficacia delle tempistiche e le richieste di proroga
La vera beffa risiede nel fatto che la conclusione effettiva dei percorsi da 60 CFU è prevista già per luglio 2025, a distanza di poche settimane dalla scadenza del 30 giugno. Questo scarto temporale minimo potrebbe però risultare fatale, lasciando fuori dalle GPS molti candidati per un mero problema di tempistiche amministrative. Crescono dunque le richieste di una proroga ufficiale che consenta di considerare validi anche i titoli conseguiti entro l’estate, evitando così una perdita di risorse umane preziose per il sistema scolastico. In caso contrario, centinaia di docenti formati resteranno in attesa fino al 2026, con un impatto negativo sia per i professionisti coinvolti sia per la copertura delle cattedre vacanti.
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