Cortei per Gaza: una generazione che sceglie i valori
Le nuove generazioni scendono in piazza per pace, diritti e testimonianza: i giovani riscoprono politica, corpo e parola condivisa.


Le manifestazioni per Gaza segnano l’emergere della “Generazione di Gaza”, composta da ragazzi che scendono in piazza per valori umanitari, pace e diritti. Non ideologia, ma testimonianza, e un nuovo modo di fare politica che valorizza la partecipazione diretta e la comunicazione condivisa.
Una generazione motivata dai valori
Le recenti manifestazioni per Gaza hanno registrato una partecipazione senza precedenti di giovani. Secondo Francesco Germinario, membro del Comitato scientifico della Casa della Memoria, nasce una nuova realtà definita “Generazione di Gaza”. A differenza della Generazione del Vietnam degli anni Sessanta, i ragazzi non scendono in piazza con slogan ideologici contro potenze straniere, ma con messaggi umanitari, che richiamano l’attenzione su diritti, vittime e pace. Pur trattandosi di valori umanitari, ogni discorso resta intrinsecamente politico, riflettendo una consapevolezza sociale che unisce impegno e testimonianza senza cercare il potere.
Relazione con memoria e antisemitismo
Questa generazione si distingue anche per la consapevolezza storica e culturale. Cresciuti in scuole che celebrano annualmente il Giorno della Memoria, i ragazzi hanno visto film come Schindler’s List e partecipano a dibattiti e incontri educativi. Per loro, l’antisemitismo è percepito come fenomeno storico e lontano, spesso banalizzato in contesti moderni. Questa educazione li porta a respingerlo naturalmente, evidenziando un approccio critico e informato che distingue il loro impegno per Gaza dalla propaganda o dall’odio, consolidando un senso di responsabilità civile e storica.
Il corpo e la parola come strumenti di partecipazione
I cortei hanno offerto ai giovani un’esperienza concreta di politica partecipativa, alternativa alla comunicazione digitale. In piazza hanno scoperto il valore del corpo, della parola condivisa e del contatto umano, strumenti che trasformano il gesto della manifestazione in atto di testimonianza. Non cercano potere o rivendicazioni partitiche, ma vivono la democrazia come presenza, dialogo e condivisione, riscoprendo forme di comunicazione collettiva che rafforzano identità e coscienza civica. Questo approccio evidenzia un modo nuovo di fare politica, centrato su impegno, partecipazione diretta e valori universali.