Crepet: 'Pensiero critico, non smartphone'
Crepet alla Leopolda rilancia lo stop ai cellulari in classe: denuncia la dipendenza digitale e invoca maestri 'eretici'


Lo psichiatra Paolo Crepet, ospite alla Leopolda di Firenze, rilancia il suo appello per una scuola libera da cellulari e distrazioni. Denuncia i rischi della dipendenza digitale e invoca insegnanti “eretici”, capaci di sfidare i ragazzi e di stimolare la creatività, restituendo centralità al pensiero critico e alla libertà educativa.
Il divieto dei cellulari e l’allenamento della mente
Crepet ha rivendicato con orgoglio il suo contributo alla scelta del Ministero di vietare l’uso dei cellulari nelle aule scolastiche, spiegando che “il cervello è un muscolo e va allenato”. Secondo lo psichiatra, la scuola non deve diventare il luogo della distrazione continua offerta dagli smartphone, ma un ambiente in cui sviluppare capacità cognitive e relazionali. Alcuni studenti hanno contestato la sua posizione, sostenendo che tecnologia e intelligenza artificiale sono strumenti indispensabili per il futuro lavorativo, specie negli istituti tecnici. Crepet ha replicato che il punto non è l’eliminazione totale dei mezzi digitali, ma la necessità di educare al loro uso consapevole.
La lezione di Mario Lodi e i “maestri eretici”
Nel suo intervento Crepet ha richiamato la figura del maestro Mario Lodi, che già negli anni ’40 rivoluzionò l’insegnamento sostituendo la sterile copia dalla lavagna con esperienze di creatività e libertà espressiva. Crepet ha invitato a recuperare quello spirito, ricordando che “ci vogliono i maestri e i maestri sono gli eretici”, cioè insegnanti in grado di pensare in modo diverso e di mettere alla prova gli studenti. Per lo psichiatra, la vera educazione nasce dal confronto, dall’esercizio del pensiero critico e dalla capacità di resistere all’omologazione imposta dai social media e dalla cancel culture.
Tecnologia utile, ma con senso critico
Crepet ha precisato di non essere ostile alla tecnologia in sé, invitando i docenti a sfruttarla in modo intelligente. Ha proposto l’uso di YouTube o Google per stimolare la curiosità storica e culturale, come nel caso di ricerche sull’Inghilterra al tempo dei Beatles. Tuttavia ha criticato duramente l’abuso degli smartphone, ridotti spesso a strumenti di distrazione compulsiva: “La gente guarda il gattino che cade nella vasca, e dieci minuti dopo un altro gattino”. L’appello finale è stato rivolto alla politica e alla società: recuperare spazi di riflessione autentica, tornare a vivere relazioni reali e coltivare la gioia della fatica intellettuale come antidoto al declino cognitivo delle nuove generazioni.