Crepet: 'I social avvelenano i ragazzi, disastro educativo totale'

Paolo Crepet denuncia i veleni digitali che colpiscono i giovani: challenge, deepfake, insicurezze e un disastro educativo che coinvolge adulti e scuola.

28 agosto 2025 17:11
Crepet: 'I social avvelenano i ragazzi, disastro educativo totale' - Paolo Crepet
Paolo Crepet
Condividi

Un ragazzo trovato senza vita a Teramo riapre il dibattito sulle sfide online e sui rischi legati al mondo digitale. Paolo Crepet, intervistato da IlCentro.it, lancia un duro allarme: i giovani sarebbero vittime di veleni mentali che minano identità e capacità cognitive. La sua analisi coinvolge la scuola, le famiglie e l’intera società, colpevoli di non dare risposte adeguate.

Sfide digitali e 'veleni mentali'

Il caso di Teramo, dove un ventisettenne è stato trovato morto davanti al computer con una maschera antigas collegata a una bomboletta, evoca l’ipotesi di una challenge online. Sebbene non ci siano conferme, l’episodio diventa per Crepet il simbolo di un fenomeno più ampio: ragazzi che si mettono in pericolo, adolescenti travolti da immagini spinte, giovani donne che odiano il proprio corpo a causa dei filtri. Per lo psichiatra, questi comportamenti sono come “veleni che entrano nel cervello”, più subdoli ma devastanti tanto quanto le sostanze tossiche.

Crepet: il disastro educativo e il ruolo degli adulti

La riflessione di Crepet va oltre il singolo fatto di cronaca: “Non ricordano testi a memoria, non scrivono, non leggono. Siamo di fronte a un disastro pedagogico totale”. Non è la fragilità dei ragazzi il vero problema, ma l’assenza di una risposta adulta: genitori e insegnanti che non riescono a costruire anticorpi culturali. Il rischio, secondo lo psichiatra, è che l’educazione si riduca a un insieme di slogan e immagini superficiali, lasciando i giovani incapaci di affrontare contenuti complessi e di sviluppare una vera autonomia critica.

Tecnologia e responsabilità condivisa

Pur nella durezza del suo giudizio, Crepet non demonizza la tecnologia: “Può ancora essere utilizzata in modo giusto”. Il problema non è lo strumento, ma l’uso che ne viene fatto e il vuoto lasciato da chi dovrebbe guidarne l’integrazione nella vita quotidiana. Sfide digitali, dipendenza dalla validazione istantanea e perdita di attenzione non sono inevitabili: sono il frutto di un mondo adulto inadeguato, che non ha saputo insegnare limiti e regole. Crepet parla di un “cancro invisibile” che cresce silenzioso, ma che può ancora essere arginato se la società sceglie di affrontarlo seriamente.

Le migliori notizie, ogni giorno, via e-mail