Depressione in aumento: il quadro italiano regione per regione

Depressione in Italia: sintomi, dati 2023–2024 e differenze regionali, con evidenze aggiornate e metodologie efficaci di contrasto.

11 ottobre 2025 17:17
Depressione in aumento: il quadro italiano regione per regione - Sintomi di depressione
Sintomi di depressione
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La depressione rimane una sfida importante per la salute pubblica italiana. Le recenti rilevazioni della sorveglianza PASSI 2023–2024 dell’Istituto Superiore di Sanità evidenziano una diffusione significativa dei sintomi depressivi nella popolazione adulta, con forti differenze territoriali. Questo articolo analizza i dati più aggiornati e riflette sulle implicazioni sociali e sanitarie di un fenomeno spesso ancora sottovalutato.

Sintomi depressivi in crescita: i numeri 2023–2024

Secondo i dati PASSI 2023–2024, il 6% degli adulti italiani riferisce sintomi depressivi nelle ultime due settimane. Questa percentuale è più alta tra le persone con condizioni di vita difficili, come:

  • Oltre il 18% tra chi vive in situazione economica precaria.

  • Più del 17% tra chi convive con malattie croniche multiple.

  • Percentuali elevate anche tra le donne nel periodo post-partum e le persone con basso livello di istruzione o disoccupate.

Chi presenta sintomi depressivi lamenta un malessere persistente, con una media di:

  • 16 giorni al mese di disagio psicologico,

  • Circa 10 giorni con sintomi fisici correlati,

  • Oltre 7 giorni con limitazioni nelle attività quotidiane.

Nonostante la gravità, circa un terzo dei soggetti con sintomi non cerca alcun tipo di aiuto, nemmeno dal medico di base, evidenziando una barriera importante nella gestione della depressione.

Percezione sociale e vissuti personali

Le conversazioni online, in particolare sui forum come Reddit, mettono in luce come molte persone vivano la depressione in isolamento. Il disagio è spesso percepito come un problema personale e non come una condizione medica che necessita di intervento. Il timore dello stigma e la mancanza di consapevolezza impediscono a molti di cercare supporto, aumentando il rischio di cronicizzazione.

Queste testimonianze contribuiscono a far emergere un quadro più ampio rispetto ai dati ufficiali, mostrando la complessità del fenomeno e la necessità di migliorare l’accesso e la cultura della salute mentale.

Le differenze regionali nella diffusione dei sintomi depressivi

I dati territoriali più recenti mostrano una distribuzione non omogenea della depressione in Italia:

  • Il Molise registra la prevalenza più alta, con oltre il 15% della popolazione adulta con sintomi depressivi.

  • Anche Marche, Sardegna, Veneto ed Emilia-Romagna superano la media nazionale del 6%.

  • Regioni come Calabria, Puglia, Friuli Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige e Basilicata presentano valori inferiori alla media.

La mappa ufficiale evidenzia:

  • Zone in rosso con prevalenza superiore alla media (es. Molise, Emilia-Romagna, Toscana),

  • Zone in giallo con valori simili alla media (es. Piemonte, Sicilia, Campania),

  • Zone in verde con prevalenza inferiore (es. Calabria, Puglia, Veneto).

Queste differenze sottolineano l’importanza di politiche regionali mirate e di un investimento equilibrato nei servizi di salute mentale.

Verso una strategia nazionale e locale di contrasto

Per ridurre l’impatto della depressione in Italia, servono interventi coordinati e specifici:

  • Potenziare i servizi territoriali di salute mentale, garantendo accesso rapido e qualificato,

  • Creare canali digitali e anonimi per favorire la prima richiesta di aiuto, abbattendo lo stigma,

  • Intervenire con programmi dedicati per gruppi a rischio: giovani, anziani, donne in post-partum, persone con malattie croniche,

  • Educare e sensibilizzare la popolazione sulla salute mentale per normalizzare la richiesta di supporto,

  • Monitorare costantemente il fenomeno con rilevazioni aggiornate per valutare l’efficacia degli interventi.

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