Dimensionamento scolastico in Emilia-Romagna: è braccio di ferro col Governo

La Regione respinge i tagli previsti dal nuovo dimensionamento scolastico e apre al Commissario per tutelare l'istruzione pubblica.

13 dicembre 2025 17:00
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Dimensionamento scolastico
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Il dibattito sul dimensionamento scolastico accende lo scontro istituzionale. L'Emilia-Romagna rifiuta di firmare l'atto ministeriale, denunciando nuovi tagli alla scuola che penalizzano gravemente il territorio. Viale Aldo Moro ha scelto di non avallare quella che definisce una scelta iniqua e attende ora la nomina di un Commissario.

Le ragioni dello scontro sul dimensionamento scolastico

Il braccio di ferro tra Bologna e Roma si è intensificato nelle ultime ore. Il Presidente de Pascale e l'assessora Conti hanno risposto alla diffida ministeriale ribadendo la ferma opposizione ai nuovi criteri numerici imposti centralmente. Secondo l'amministrazione regionale, questi parametri rigidi non rispettano le specificità territoriali locali e rischiano di smantellare un sistema educativo considerato d'eccellenza. La Regione ha chiarito di non voler assumere la corresponsabilità di una decisione presa in totale autonomia dall'esecutivo nazionale, definendo la manovra priva di qualsiasi giustificazione tecnica reale o di una valida logica educativa.

Una riorganizzazione impossibile da attuare

La Giunta ha formalizzato la rinuncia al termine concesso, sottolineando con forza l'impossibilità tecnica di applicare il piano attuale senza generare conseguenze gravi per l'utenza. Accettare pedissequamente le nuove direttive significherebbe, secondo i vertici regionali, compromettere irrimediabilmente la qualità del sistema scolastico emiliano-romagnolo. Per questo motivo, l'ente locale si è detto pronto a collaborare in modo trasparente con un eventuale Commissario governativo, rifiutando però categoricamente di mettere la propria firma su un provvedimento ritenuto dannoso per la comunità e basato su logiche puramente ragionieristiche.

Richiesta di confronto urgente con i Ministeri

Nonostante la netta rottura formale sulla procedura amministrativa, resta ancora aperto uno spiraglio per il dialogo istituzionale. La Regione ha infatti confermato la piena disponibilità a un incontro urgente con i rappresentanti dei dicasteri competenti. L'obiettivo primario è analizzare nel dettaglio dati e numeri per comprendere le reali e profonde implicazioni della riforma. Senza un necessario ripensamento sui tagli, l'amministrazione teme che il funzionamento della scuola pubblica possa subire contraccolpi pesanti, penalizzando studenti, docenti e famiglie in un territorio che si trova già sotto forte pressione organizzativa.

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