Docente in congedo parentale, ma era all'estero per affari: indaga la GdF
Un docente di Pisa è indagato per truffa allo Stato. Avrebbe usato il congedo parentale per lavorare all'estero, causando un danno erariale di oltre 1,3mln.
Un docente di un istituto superiore pisano è indagato per una presunta truffa milionaria. Avrebbe usato il congedo parentale per viaggiare e svolgere attività professionali all'estero, causando un ingente danno erariale allo Stato. La Guardia di Finanza sta conducendo le indagini.
La doppia vita del professore e il giro d'affari milionario
Un insegnante di una scuola superiore in provincia di Pisa è al centro di un'indagine della Guardia di Finanza. L'accusa è di aver utilizzato in modo fraudolento il congedo parentale. Invece di dedicarsi a necessità familiari, il docente avrebbe viaggiato in Paesi come l'Arabia Saudita e la Tunisia per eseguire incarichi professionali altamente remunerati, mantenendo al contempo il suo posto nel settore pubblico.
Le investigazioni hanno svelato una rete di attività parallele. Il professore sarebbe coinvolto in dodici diverse società, alcune con partecipazioni dirette. Sfruttando il congedo, avrebbe esercitato come ingegnere con partita Iva senza l'autorizzazione dell'amministrazione scolastica. Durante le sue assenze, avrebbe ottenuto contratti redditizi in vari Paesi, tra cui uno specifico da 46 mila euro.
Le indagini della Guardia di Finanza e le conseguenze legali e contabili
L'inchiesta, coordinata dalla Procura e condotta in collaborazione con l'Ufficio scolastico provinciale, ha permesso di raccogliere prove documentali e testimonianze. L'obiettivo è stato ricostruire i periodi di assenza e le attività illecite svolte all'estero. Il docente è ora accusato di truffa aggravata e segnalato alla Corte dei Conti di Firenze per un presunto danno erariale che supera 1,3 milioni di euro.
L'ipotesi degli inquirenti è che il professore abbia causato un grave danno economico allo Stato, percependo uno stipendio pubblico senza adempiere ai suoi doveri. Parallelamente, avrebbe accumulato ingenti guadagni privati. La sua posizione è ora al vaglio della magistratura ordinaria e di quella contabile, che dovranno stabilire le responsabilità penali e il risarcimento del danno alle casse pubbliche.
Il docente dunque è accusato di aver simulato la necessità di congedo parentale per lavorare come professionista all'estero, generando un danno all'erario di oltre un milione di euro. La vicenda evidenzia un grave caso di truffa ai danni dello Stato e dell'istituzione scolastica.