Contratto scuola 2022/24: domani incontro decisivo all'Aran, stanziamenti e cifre
Domani il confronto finale per il rinnovo del contratto scuola 2022-24. Sul tavolo aumenti e arretrati per docenti e personale ATA.
Svolta imminente per il rinnovo contrattuale della scuola. Domani, 5 novembre, si terrà all'Aran l'incontro chiave per il contratto scuola 2022/24. Dopo mesi di negoziati, sindacati e amministrazione cercano la chiusura della parte economica per 1,2 milioni di lavoratori. Si punta a definire gli aumenti per docenti e personale ATA prima di avviare la trattativa normativa.
Le cifre degli aumenti e le tempistiche
Il rinnovo porta con sé attese importanti sul fronte economico. L'amministrazione ha messo sul piatto risorse significative per il comparto. Secondo le anticipazioni, gli aumenti medi mensili previsti si attesterebbero sui 135 euro lordi, distribuiti su tredici mensilità. Questa media, tuttavia, nasconde differenze sostanziali tra i profili: si parla di circa 142 euro per i docenti e 104 euro per il personale Ata. La decorrenza di questi incrementi è fissata al 1° gennaio 2027, ma il dibattito resta aperto. È infatti sul tavolo l'ipotesi di un'anticipazione parziale degli aumenti già nei primi mesi del 2026. Questo meccanismo servirebbe a dare un primo segnale concreto ai lavoratori, in attesa che il rinnovo contrattuale diventi pienamente operativo, bilanciando le esigenze di bilancio con le aspettative del personale.
Contratto scuola 2022-24: le risorse stanziate
Per sostenere questo rinnovo, che interessa una platea di circa 1,2 milioni di lavoratori del comparto istruzione, è stato definito un quadro finanziario composito. Le risorse totali ammontano a 3.305 milioni di euro. Questa cifra è il risultato di diversi stanziamenti:
2.962,5 milioni derivanti dalla Legge di Bilancio 2024.
102,7 milioni aggiuntivi previsti nella manovra finanziaria del 2025.
240 milioni stanziati una tantum, frutto di un intervento specifico del Ministero dell'Istruzione e del Merito (MIM) tramite il decreto-legge 9 settembre 2025, n. 127. Il Ministro Valditara ha impresso un'accelerazione, ribadendo la volontà di chiudere la partita 2022-2024 per aprire immediatamente i negoziati per il triennio 2025-2027, che risulta già finanziato. L'obiettivo dichiarato è garantire continuità contrattuale e un rapido recupero del potere d'acquisto eroso dall'inflazione.
Indennità e prospettive future del rinnovo
Oltre agli aumenti stipendiali, il confronto si concentra sulla rivalutazione delle indennità fisse. Le stime fornite dal presidente dell'Aran, Antonio Naddeo, offrono un quadro più dettagliato: gli incrementi medi mensili potrebbero variare da 105 a 177 euro per i docenti e da 82 a 186 euro per il personale amministrativo, tecnico e ausiliario. Le indennità vedranno una rivalutazione specifica:
Per i docenti: l'indennità fissa passerà dagli attuali 204 euro a 320 euro mensili.
Per il personale amministrativo: l'incremento porterà l'indennità in una fascia tra 88 e 109 euro.
Per i Direttori dei Servizi Generali e Amministrativi (Dsga), l'indennità di direzione raggiungerà i 2.972 euro annui. Mentre si chiude questo triennio, lo sguardo è già rivolto alla Legge di Bilancio 2026. Resta l'incognita sulla capacità del Ministro Valditara di reperire ulteriori fondi per la scuola, in un contesto di forte competizione tra i vari dicasteri per l'allocazione delle risorse aggiuntive.