Edilizia scolastica a rischio, Fracassi (FLC CGIL): Emergenza nazionale mai affontata con serietà

L'edilizia scolastica in Italia è un'emergenza. Mancanza di fondi, rischi sismici e ritardi del PNRR mettono a rischio la sicurezza e la formazione.

01 settembre 2025 17:49
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L'inizio dell'anno scolastico riaccende i riflettori sulla critica situazione dell'edilizia scolastica in Italia. Una problematica cronica, aggravata da nuovi rischi e da ritardi nell'uso dei fondi, che mette in pericolo la sicurezza di studenti e personale, compromettendo il diritto all'istruzione e la qualità della formazione offerta nel nostro Paese.

Una carenza cronica di investimenti

La condizione delle strutture scolastiche italiane rappresenta una vera e propria emergenza infrastrutturale, nota da tempo ma mai affrontata con la dovuta determinazione. La mancanza di investimenti adeguati ha portato a un progressivo degrado del patrimonio edilizio, rendendo molti istituti inadeguati e insicuri. A questa situazione si aggiungono i pericoli derivanti dall'elevato rischio sismico e idrogeologico che caratterizza ampie aree del territorio nazionale. La sicurezza di alunni e lavoratori dovrebbe essere una priorità assoluta, ma i dati mostrano una realtà ben diversa e preoccupante.

I nuovi rischi e l'impatto sul diritto allo studio

Oltre alle vulnerabilità storiche, oggi si sommano nuove minacce legate al cambiamento climatico. Le ondate di calore estive mettono a dura prova edifici non preparati, con impianti di ventilazione e condizionamento quasi inesistenti, presenti solo nel 6% delle sedi. Questo non solo crea un ambiente di apprendimento non idoneo, ma rende anche poco realistica qualsiasi discussione sull'estensione del calendario scolastico. La qualità dell'offerta formativa è direttamente connessa alla disponibilità di strutture edilizie adeguate, come mense, palestre e laboratori, essenziali per un'istruzione completa e moderna.

I ritardi del PNRR e l'appello al governo

Una risposta significativa sarebbe dovuta arrivare dai fondi del PNRR, ma il monitoraggio rivela gravi ritardi. Solo il 20,2% dei progetti per la messa in sicurezza dell'edilizia scolastica risulta completato, una percentuale ancora troppo bassa per incidere in modo concreto. Si registrano rallentamenti anche per l'estensione del tempo pieno e per il potenziamento delle infrastrutture sportive. È inaccettabile che studenti e personale vivano e lavorino in contesti inadeguati. Per questo, si rinnova l'appello al governo e al ministro Valditara affinché gli investimenti e l'attenzione sulla scuola diventino una priorità reale e non più differibile.

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