Educazione sessuale, rinviato l'esame del ddl alla Camera: rimane il nodo 'consenso informato'
Resta centrale il nodo del consenso informato dei genitori per l'educazione sessuale nelle scuole, mentre slitta la discussione sul testo Valditara.
L'esame del disegno di legge sull'educazione sessuale nelle scuole è stato sospeso alla Camera, con un rinvio ad altra seduta deciso in accordo tra i gruppi parlamentari. Il provvedimento, presentato dal Ministro Valditara, introduce l'obbligo del consenso informato dei genitori per la partecipazione degli studenti alle attività formative. Questo nodo resta il punto centrale del dibattito, insieme al divieto per le scuole primarie e dell'infanzia, mentre la discussione parlamentare prosegue.
Il nodo del consenso informato dei genitori
Il disegno di legge mira a regolare le attività di educazione sessuo-affettiva introducendo la necessità di un consenso scritto e preventivo da parte delle famiglie degli alunni delle scuole secondarie di primo e secondo grado. La normativa prevede che i genitori debbano essere messi nelle condizioni di visionare anticipatamente tutti i materiali didattici che verranno impiegati during gli incontri formativi prima di firmare l'autorizzazione necessaria. Per gli studenti le cui famiglie decideranno di non concedere tale autorizzazione, gli istituti scolastici saranno tenuti a organizzare attività formative alternative specifiche, che dovranno essere integrate nel Piano triennale dell’offerta formativa. Il provvedimento stabilisce inoltre criteri precisi per la selezione degli esperti esterni, la cui partecipazione deve essere deliberata dal collegio docenti e approvata dal consiglio di istituto, richiedendo la presenza obbligatoria di un docente durante le attività extracurricolari.
La difesa del ministro Valditara e l'educazione sessuale
Durante il dibattito parlamentare, il Ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara ha respinto fermamente le critiche ricevute dalle opposizioni, etichettando come "non corrispondenti a verità" le accuse di voler cancellare l'educazione sessuale. Il ministro ha sottolineato che il testo lascia salve le indicazioni nazionali e i programmi scolastici vigenti, i quali già includono tematiche fondamentali come l'educazione alle differenze di genere e la conoscenza degli apparati riproduttivi. Valditara ha inoltre evidenziato come i nuovi programmi di educazione civica comprendano l'educazione alle relazioni corrette, il rispetto reciproco e il contrasto alla violenza di genere, citando dati positivi derivanti da un questionario diffuso nelle scuole superiori e porgendo infine scuse formali ai deputati per il tono usato.
Il divieto per la scuola primaria e dell'infanzia
Un aspetto cruciale del disegno di legge, ulteriormente definito da un emendamento della Lega, riguarda la netta distinzione applicata alle diverse fasce d'età degli studenti. Mentre per le scuole secondarie si introduce la complessa procedura del consenso informato, il provvedimento stabilisce un divieto esplicito e assoluto di svolgere attività didattiche e progettuali su tematiche attinenti all'ambito della sessualità nelle scuole dell'infanzia e nelle scuole primarie. Il testo chiarisce, tuttavia, che anche per questi ordini scolastici rimangono ferme le indicazioni nazionali e i programmi ministeriali già vigenti. Questi programmi, come ricordato dal ministro, includono già concetti base relativi alla conoscenza del corpo umano e all'educazione alle differenze, considerati appropriati per l'età e distinti dai corsi di educazione sessuo-affettiva oggetto del ddl.