Errore e apprendimento: la svolta positiva della Generazione Z
I giovani italiani cambiano mentalità: l’errore diventa un’occasione di crescita e non più un fallimento da temere.


Per anni l’errore è stato visto come un fallimento. Oggi, però, i giovani italiani iniziano a riconoscerne il valore formativo. Una ricerca di Skuola.net rivela che molti studenti considerano lo sbaglio un’occasione per migliorarsi e non più qualcosa da temere.
L’errore come occasione di crescita
Il 42% dei ragazzi intervistati vede nell’errore un’esperienza utile o uno stimolo per fare meglio. Solo una minoranza lo considera un fallimento assoluto. Questo cambiamento nasce da una nuova mentalità più aperta, vicina alla cultura del “fail fast” che ha reso innovative molte realtà internazionali. Tuttavia, gli adulti restano spesso legati al vecchio paradigma, rendendo difficile per i giovani trovare pieno sostegno in ambito scolastico o familiare.
Ansia da prestazione e vecchi retaggi
Nonostante l’apertura verso una visione positiva dello sbaglio, l’ansia da prestazione resta un problema diffuso: il 45% degli studenti si sente agitato dopo un errore e il 22% perde motivazione. Le ragazze, più degli studenti maschi, vivono il fallimento con maggiore pressione. Questo dimostra che la scuola italiana deve ancora lavorare per ridurre lo stress legato ai risultati e valorizzare il processo di apprendimento.
Il ruolo di scuola e famiglia
Solo il 34% degli studenti si sente sostenuto dai docenti e il 29% dai genitori, anche in caso di errori. Molti giovani desiderano che vengano riconosciuti anche i successi, non solo gli sbagli: il 76% chiede un feedback più equilibrato. In attesa che gli adulti cambino prospettiva, la Generazione Z sta promuovendo autonomamente una nuova cultura dell’errore, accettandolo come parte integrante del percorso formativo.