Esami di stato, candidata in possesso del cellulare: per il CdS l'espulsione è legittima

Il Consiglio di Stato conferma l'esclusione di una studentessa sorpresa con uno smartphone durante le prove degli esami di stato.

16 novembre 2025 16:00
Esami di stato, candidata in possesso del cellulare: per il CdS l'espulsione è legittima - Corte di Cassazione
Corte di Cassazione
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L'uso del cellulare durante gli esami di stato resta severamente vietato e soggetto alla massima sanzione. Un recente caso lo conferma: una studentessa sorpresa con uno smartphone durante le prove scritte è stata immediatamente espulsa. Nonostante i ricorsi, il Consiglio di Stato ha confermato la decisione, ritenendo l'espulsione legittima. La studentessa aveva consegnato un telefono alla commissione, tenendone però un secondo nascosto: un gesto che ha invalidato la successiva tesi difensiva basata sull'ansia.

Il fatto e l'esclusione della candidata

La vicenda ha avuto origine durante lo svolgimento delle prove scritte degli esami di Stato, quando una candidata è stata sorpresa in possesso di uno smartphone, violando così il regolamento d'esame. La commissione esaminatrice aveva richiesto a tutti gli studenti di depositare i dispositivi elettronici, adempimento che la studentessa aveva simulato consegnando un primo apparato ma tenendone un secondo. Colta sul fatto, l'allieva ha tentato di giustificare il possesso del dispositivo adducendo uno stato d'ansia, sostenendo la necessità di un contatto costante con la madre. La Commissione non ha ritenuto valida la giustificazione e ha disposto l'immediata esclusione della candidata dalle prove.

Esami di stato cellulare: il percorso legale

A seguito del provvedimento, la studentessa ha impugnato la decisione dinanzi al T.A.R. per l’Umbria, avviando un iter legale per contestare la sanzione ricevuta dalla commissione. Inizialmente, un decreto cautelare monocratico ha ammesso la studentessa a partecipare alle prove suppletive d'esame, che ha superato con una valutazione discreta (81/100). Tuttavia, il superamento della prova non è stato considerato dirimente dal Tar, che ha successivamente confermato la legittimità dell'esclusione basandosi sulle normative vigenti. Il tribunale ha ribadito il potere della Commissione di escludere chi introduce dispositivi elettronici, come previsto da diverse note ministeriali e leggi (art. 95 RD n. 653/1925).

La conferma del Consiglio di Stato

La studentessa ha impugnato la decisione di fronte al Consiglio di Stato, sostenendo che stesse solo "maneggiando" il cellulare e allegando una certificazione medica tardiva per un "disturbo d’ansia". Questa linea difensiva non ha però convinto i giudici di Palazzo Spada, i quali hanno notato che la famiglia non aveva mai comunicato all’istituto l'esistenza di tale stato d'ansia prima delle prove. I giudici hanno quindi ritenuto la misura espulsiva proporzionata alla gravità del fatto, sottolineando la palese volontà di ingannare la Commissione (sentenza n. 7341/2025) nel nascondere il secondo telefono.

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