Famiglia del bosco, l'attacco di Salvini ai giudici: 'precedente pericoloso'

Il vicepremier difende la famiglia del bosco e definisce pericoloso l'intervento dello Stato sui modelli educativi alternativi.

27 novembre 2025 13:00
Famiglia del bosco, l'attacco di Salvini ai giudici: 'precedente pericoloso' - Matteo Salvini
Matteo Salvini
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La vicenda della famiglia del bosco ha innescato uno scontro politico acceso. Matteo Salvini è intervenuto duramente contro la decisione dei giudici, definendola un precedente pericoloso per l'autonomia familiare. Mentre il tribunale motiva l'allontanamento con rischi sanitari e di isolamento, il ministro chiede l'immediato rientro dei bambini, criticando l'ingerenza statale su scelte di vita non convenzionali ma pacifiche.

La polemica sulla famiglia del bosco e la libertà

L'intervento radiofonico del vicepremier a Radio 24 ha sollevato un polverone mediatico, ponendo l'accento sul confine tra autorità statale e vita privata. Salvini si è detto umanamente "inorridito" all'idea che dei giovanissimi vengano strappati ai genitori perché lo Stato non approva modelli educativi differenti dalla norma. Ha raccontato il suo disagio emotivo, immaginando i piccoli senza i loro peluche e letti, costretti a dormire in una struttura estranea. Secondo il leader politico, mobilitare cinque pattuglie per un caso simile è un errore: le forze dell'ordine dovrebbero occuparsi di spacciatori e criminali, non di famiglie che vivono in modo frugale. Questa azione rappresenta, a suo avviso, una minaccia alla libertà familiare e un abuso di potere che non tiene conto dell'amore genitoriale, trasformando una scelta esistenziale in una colpa da punire severamente.

Il confronto con i campi rom e l'istruzione

Nel suo ragionamento, Salvini ha introdotto un confronto polemico con altre realtà di marginalità sociale presenti in Italia. Ha citato esplicitamente le condizioni nei campi rom, dove spesso i minori vivono nel degrado e senza scolarizzazione, chiedendosi provocatoriamente dove siano i servizi sociali in quei frangenti. È paradossale, secondo il ministro, che si colpisca una famiglia definibile come green e sostenibile, che non grava sulle casse pubbliche rifiutando alloggi popolari. Anche se il Ministero ha confermato la validità dell'istruzione parentale seguita dai ragazzi, il vicepremier denuncia una giustizia a due velocità. Egli ritiene inaccettabile l'uso del pugno di ferro contro persone incensurate, mentre situazioni di oggettivo pericolo criminale vengono talvolta ignorate, alimentando così una percezione di ingiustizia sociale diffusa.

Le motivazioni del tribunale e la sicurezza

Sul fronte opposto, il provvedimento emesso dal Tribunale per i minorenni dell'Aquila si fonda su valutazioni tecniche rigorose riguardanti l'incolumità dei tre fratelli. La sospensione della responsabilità genitoriale è stata decisa dopo aver riscontrato gravi criticità strutturali nell'abitazione e precarie condizioni igienico-sanitarie. I magistrati sono preoccupati che l'estremo isolamento geografico limiti lo sviluppo relazionale e l'accesso tempestivo alle cure mediche. Sebbene l'educazione scolastica non sia in discussione, la priorità legale rimane la tutela del benessere psicofisico. Il caso diventa quindi l'emblema di un conflitto complesso tra il diritto dei genitori all'autodeterminazione educativa e il dovere inderogabile delle istituzioni di garantire standard minimi di sicurezza e crescita per ogni minore presente sul territorio.

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