GPS prima fascia sostegno: confermate le assunzioni ma i posti sono in calo
La proroga fino al 2027 garantisce continuità, tuttavia la precedenza agli elenchi regionali rischia di ridurre le opportunità per i precari storici
Mentre il mondo scolastico attende la definizione delle regole per il prossimo biennio, l'attenzione si sposta sulle prospettive delle assunzioni da GPS prima fascia sostegno. Sebbene la procedura straordinaria sia stata confermata anche per l'anno scolastico 2026/27, l'introduzione dei nuovi elenchi regionali potrebbe ridurre drasticamente i posti residui. Analizziamo come questo meccanismo influenzerà le immissioni in ruolo future.
Il rinnovo delle graduatorie e le incertezze sul futuro
L'aggiornamento delle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS) porta con sé modifiche sostanziali non solo per l'accesso, ma anche per l'assegnazione degli incarichi. Tra le novità più discusse spicca la modifica dell'algoritmo, che introdurrà un inedito sistema di ripescaggio, e l'impatto della recente conferma del docente su richiesta delle famiglie, che ha già modificato le tempistiche di gestione delle cattedre.
L'estate appena trascorsa ha segnato uno spartiacque, con procedure velocizzate grazie alle scadenze anticipate imposte dal Ministero agli Uffici Scolastici Regionali. Tuttavia, la prossima tornata estiva si preannuncia ancora più complessa: sarà infatti il momento decisivo per l'avvio degli elenchi regionali finalizzati al ruolo, un passaggio cruciale per la stabilizzazione del personale scolastico.
Assunzioni da GPS prima fascia sostegno: lo scenario 2026/27
La notizia positiva per i precari è certamente la proroga del reclutamento dalla prima fascia sostegno anche per l'anno scolastico 2026/27. Questa procedura, affiancata dalla consueta "mini call veloce", rappresenta da tempo un canale fondamentale per coprire le carenze di organico sul sostegno.
Tuttavia, l'ottimismo deve confrontarsi con una nuova variabile normativa. L'istituzione degli elenchi regionali per il ruolo avrà infatti la precedenza assoluta rispetto allo scorrimento delle GPS e alla mini call. Di conseguenza, i posti disponibili per queste ultime due procedure, già fisiologicamente limitati, potrebbero subire un'ulteriore contrazione il prossimo anno.
La questione degli idonei e i concorsi PNRR
Un tassello fondamentale del nuovo mosaico è rappresentato dal decreto sugli elenchi regionali, atteso entro la fine di dicembre. Su questo fronte, l'onorevole Mario Pittoni ha fornito chiarimenti importanti riguardanti gli idonei dei concorsi PNRR che temono di restare esclusi a causa delle soglie percentuali.
Secondo quanto emerso, la situazione per gli aspiranti docenti si delinea in questi termini:
Nessuna distinzione: non esisteranno idonei di "serie A" o "serie B".
Interpretazione della soglia: il limite del 30% non si riferisce al numero degli idonei presenti in graduatoria, bensì alla quota di posti a bando riservati agli idonei PNRR nel primo triennio.
Garanzie: chi si trova oltre il 30% della graduatoria non perde il diritto all'immissione in ruolo, ma dipenderà dalla capienza del contingente annuale.
Resta infine da chiarire la strategia del Ministero riguardo ai nuovi concorsi ordinari. Dopo la conclusione del concorso PNRR 3, prevista entro giugno 2026, la normativa imporrebbe una cadenza annuale per le nuove procedure selettive. Sarà necessario attendere i prossimi mesi per capire se il primo concorso ordinario partirà effettivamente nel 2026 e quali classi di concorso saranno coinvolte.