Graduatorie GPS 2026: rischio ricorsi su titoli e sanzioni

Le nuove norme sulle Graduatorie GPS potrebbero scatenare contenziosi legali riguardanti i titoli informatici e le sanzioni per mancata servizio

14 novembre 2025 09:00
Graduatorie GPS 2026: rischio ricorsi su titoli e sanzioni - Giudice con la bilancia in mano
Giudice con la bilancia in mano
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In vista della riapertura delle procedure amministrative prevista tra gennaio e febbraio 2026, il tema delle Graduatorie GPS sta suscitando forti preoccupazioni tra il personale scolastico precario. Le nuove disposizioni, che prevedono depennamenti per rinuncia e restrizioni sui titoli, potrebbero innescare una massiccia ondata di ricorsi al Ministero da parte dei docenti penalizzati.

Sanzioni nelle graduatorie GPS e cancellazione per rinuncia

L'ipotesi di introdurre sanzioni molto più severe per chi decide di rinunciare a una nomina conferita da graduatoria rappresenta un cambiamento radicale e controverso rispetto al passato. Secondo le prime indiscrezioni sulla normativa che regolerà il prossimo biennio scolastico, il rifiuto di una supplenza potrebbe comportare la totale cancellazione dell'aspirante dalle liste per tutta la vigenza.

Sarà necessario attendere il parere definitivo delle aule di giustizia per comprendere se l'amministrazione centrale possa legittimamente impedire l'accesso al lavoro per due interi anni scolastici. Esistono infatti numerose motivazioni personali, come l'insorgere di malattie improvvise o il mutamento delle condizioni familiari, che potrebbero rendere impossibile accettare un incarico annuale. Anche la tutela della continuità didattica su una supplenza breve già in corso rappresenta un elemento che i Tribunali del Lavoro dovranno attentamente valutare in sede di giudizio.

Il nodo dei titoli informatici e la certificazione Accredia

Un secondo fronte di scontro particolarmente acceso riguarda la valutazione delle competenze digitali e il riconoscimento dei relativi punteggi all'interno delle tabelle ministeriali. Le bozze delle ordinanze per il triennio 2026-2028 indicano che saranno considerati validi, se inseriti ex novo, esclusivamente i certificati rilasciati da enti ufficialmente riconosciuti da Accredia.

Questa restrizione non dovrebbe tuttavia avere effetto retroattivo sui titoli già dichiarati e valutati nei precedenti aggiornamenti, che rimarrebbero validi a tutti gli effetti per le graduatorie. Resta tuttavia da chiarire, anche in sede legale, quale sia l'effettiva correlazione tecnica tra l'accreditamento dell'ente certificatore e la specifica valenza didattica di strumenti come LIM e Tablet. Molti osservatori ritengono che limitare la validità delle certificazioni informatiche a un unico ente di accreditamento possa configurare una disparità di trattamento ingiustificata.

Prospettive legali verso l'aggiornamento del 2026

La mancata copertura normativa all'interno del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per queste nuove disposizioni rappresenta il punto nevralgico su cui si baseranno le future contestazioni. I sindacati di categoria stanno già monitorando la situazione, pronti a supportare i docenti che si vedranno negare il riconoscimento di titoli o l'accesso alle supplenze per motivi burocratici. È molto probabile che l'interpretazione delle norme sulle nuove certificazioni informatiche diventi oggetto di numerose sentenze che potrebbero ridisegnare i criteri di accesso all'insegnamento.

L'obiettivo principale delle azioni legali sarà quello di dimostrare l'illegittimità di un sistema sanzionatorio che appare sproporzionato rispetto alle reali esigenze organizzative delle scuole. In questo scenario di incertezza normativa, la corretta gestione delle procedure di aggiornamento diventerà fondamentale per evitare il blocco delle nomine e garantire il regolare avvio dell'anno scolastico.

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