Grave infortunio a scuola di un'alunna: l'Istituto condannato a risarcirla, ecco perchè

Il Tribunale di Genova ha sanzionato l'Istituto per l'infortunio dell'alunna durante l'attività motoria: la vigilanza dell'insegnante è stata insufficiente.

A cura di Scuolalink Scuolalink
21 novembre 2025 10:00
Grave infortunio a scuola di un'alunna: l'Istituto condannato a risarcirla, ecco perchè - Sentenza del Giudice
Sentenza del Giudice
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La recente sentenza del Tribunale di Genova ha posto l'accento sulla sicurezza degli studenti, condannando un istituto per un grave infortunio a scuola. I giudici hanno stabilito che la mancata vigilanza da parte del docente ha contribuito all'incidente avvenuto nel cortile, dove un'alunna si è ferita. La decisione conferma il diritto al risarcimento danni per la famiglia della giovane vittima.

Dinamica dell'incidente e decisione del giudice

La vicenda trae origine da un episodio avvenuto all'interno di un cortile scolastico, dove una studentessa di undici anni ha riportato serie lesioni. La ricostruzione dei fatti, basata anche sulla relazione dell'insegnante, ha evidenziato come la giovane si fosse fatta male cadendo mentre giocava sulle spalle di una compagna. La sentenza n. 2561/2025, pubblicata il 19 novembre, ha analizzato nel dettaglio le circostanze dell'evento. Il tribunale ha ritenuto che la dinamica del gioco fosse prevedibile e che un intervento tempestivo avrebbe potuto evitare i traumi al volto e i danni alla dentatura subiti dalla ragazza. La pronuncia giudiziaria ribadisce, dunque, la centralità della tutela dell'incolumità fisica degli alunni durante l'intero orario di lezione.

Responsabilità per l'infortunio a scuola e vigilanza

Il cuore della sentenza risiede nella valutazione della condotta tenuta dal personale scolastico. Il magistrato ha sottolineato come l'obbligo di vigilanza non sia stato assolto con la dovuta diligenza, considerando l'età degli studenti e la natura dell'attività ludica in corso. È emerso che l'educatore si trovava a una distanza eccessiva rispetto al gruppo di ragazzi, rendendo di fatto impossibile un intervento immediato per fermare il gioco pericoloso. Secondo i giudici, consentire a una bambina di dieci anni di arrampicarsi su un'altra senza un controllo diretto costituisce una grave negligenza. La scuola, pertanto, è stata ritenuta responsabile per non aver garantito quella sorveglianza attiva necessaria a prevenire eventi dannosi di questa natura.

Quantificazione del danno e spese legali

In conseguenza dell'accertata responsabilità, l'istituto è stato condannato a versare un risarcimento complessivo di 11.105 euro. Tale cifra è stata calcolata includendo il ristoro per le lesioni fisiche subite, il rimborso delle spese mediche già affrontate e la copertura dei costi odontoiatrici futuri. Il tribunale ha inoltre applicato la rivalutazione monetaria e gli interessi legali, basandosi sugli indici ISTAT e sui parametri della Cassazione. Oltre al risarcimento diretto alla famiglia, la scuola dovrà farsi carico delle spese processuali e di quelle relative alla consulenza tecnica. L'amministrazione scolastica potrà comunque rivalersi sulla propria compagnia assicurativa, attivando la polizza prevista per la responsabilità civile verso terzi.

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