Il manga "Watashi ga Mita Mirai" e la profezia sul Giappone: realtà o finzione
Il manga "Watashi ga Mita Mirai" genera apprensione per una profezia di disastro in Giappone. La storia di Ryo Tatsuki e il confronto tra mito e realtà.
Nel mondo dei manga, a volte la finzione si intreccia con la realtà, creando storie che catturano l'immaginazione di milioni di persone. Uno di questi manga è "Watashi ga Mita Mirai" (Il futuro che ho visto), creato dall'autrice Ryo Tatsuki. Questo manga, ripubblicato recentemente, ha suscitato un acceso dibattito in Giappone e nel mondo, a causa di una sua presunta "profezia" su un disastro imminente. Ma quanto c'è di vero in questa profezia? E come dovremmo interpretare queste storie?
Il manga e la sua presunta profezia
"Watashi ga Mita Mirai" è una raccolta di sogni premonitori dell'autrice, che attraverso alcuni personaggi racconta un suo mondo onirico. Nella versione completa del 2021, l'autrice aggiunge un nuovo racconto in cui narra che il 5 luglio 2025 avverrà un disastro: si aprirà una spaccatura sottomarina tra il Giappone e le Filippine, causando un terremoto e onde alte il triplo rispetto a quelle del 2011.
Panico e reazioni
Questa presunta profezia ha scatenato il panico tra alcuni turisti, che hanno annullato i loro viaggi in Giappone. I media hanno riportato un calo delle prenotazioni e una crescente preoccupazione online. Tuttavia, è importante sottolineare che non ci sono prove scientifiche a sostegno di questa previsione.
La scienza e le previsioni dei terremoti
Gli scienziati concordano sul fatto che prevedere i terremoti con precisione, indicando data, ora e luogo esatti, è attualmente impossibile. La sismologia può stimare la probabilità di terremoti in determinate aree, ma non può prevedere quando si verificheranno eventi specifici.
Il manga come fenomeno culturale
Nonostante la mancanza di fondamento scientifico, il manga "Watashi ga Mita Mirai" ha avuto un impatto culturale significativo. La storia ha catturato l'attenzione del pubblico, alimentando discussioni e paure. Questo dimostra come la finzione, anche quando non corrisponde alla realtà, possa influenzare le nostre percezioni e le nostre emozioni.