Il tempo dell’ascolto: educare con lentezza in una scuola che corre

Educare con lentezza è un atto rivoluzionario: una riflessione profonda sull’ascolto nella scuola di oggi, tra urgenze, emozioni e tempi umani.

04 maggio 2025 19:55
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Tra programmi da concludere e verifiche da correggere, l’ascolto degli studenti rischia di scomparire. C’è un paradosso che attraversa il mondo della scuola: più si corre per stare al passo, meno si ha tempo per ciò che conta davvero. Insegnare, oggi, significa spesso rincorrere scadenze, programmi da completare, prove da valutare. In questo ritmo frenetico, lo spazio per l’ascolto si riduce. Eppure, ascoltare è un gesto educativo profondo, capace di restituire senso alla relazione tra docente e studente.

Il valore pedagogico della lentezza e dell'ascolto: una scuola sempre più orientata alla prestazione

Nella didattica, la lentezza non è pigrizia. È cura. Significa prendersi il tempo per capire chi abbiamo di fronte, cogliere i segnali non verbali, accorgersi di ciò che uno studente non dice. Come ha scritto il pedagogista Gianfranco Zavalloni, “educare alla lentezza è un atto rivoluzionario”. Fermarsi, in classe, non vuol dire perdere tempo. Vuol dire riconoscere che ogni allievo ha un ritmo, una storia, un modo personale di apprendere. Negli ultimi anni, la scuola si è trasformata in un sistema sempre più orientato al risultato: voti, test, valutazioni standardizzate. L’ascolto, in questo contesto, sembra un lusso. Ma i dati ci dicono altro: secondo un’indagine Ipsos per Save the Children, quasi 1 adolescente su 3 si sente invisibile in classe. Un ragazzo che non si sente ascoltato, difficilmente si sentirà motivato.

Ascoltare è agire

Ascoltare non è solo udire parole. È costruire fiducia, creare uno spazio sicuro, riconoscere l’altro nella sua unicità. Un insegnante che ascolta davvero può intercettare disagi, prevenire conflitti, accogliere fragilità. L’ascolto è la base per ogni percorso educativo autentico. Anche pochi minuti, se emotivamente "sentiti", possono fare la differenza nella vita di uno studente.

Come educare all’ascolto il discente

Esistono pratiche didattiche che valorizzano l’ascolto: il circle time, il confronto narrativo, i laboratori di scrittura emotiva. Sono esperienze che permettono agli studenti di esprimersi, raccontarsi, essere riconosciuti. Anche ridurre il numero di verifiche, o dedicare del tempo settimanale al dialogo, può contribuire a creare un ambiente scolastico più umano.

L’ascolto come scelta quotidiana

In una scuola che corre, educare all’ascolto è una scelta coraggiosa. Ma è anche una necessità. Solo se impariamo a rallentare possiamo tornare a vedere chi abbiamo davanti. Perché educare non è solo spiegare. È stare. È esserci. È ascoltare.