Importo ridotto Carta docente? Richiesta di chiarezza da PD e M5S al Governo

Carta del Docente: bonus in bilico, il dibattito politico e sindacale sulla potenziale riduzione dell'importo e sui tempi di utilizzo per la formazione docenti.

19 novembre 2025 09:50
Importo ridotto Carta docente? Richiesta di chiarezza da PD e M5S al Governo - Irene Manzi
Irene Manzi
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La riattivazione della piattaforma Carta del docente, prevista per le ore 12:00 di oggi 19 novembre 2025, riporta l'attenzione sulla questione del bonus da 500 euro destinato alla formazione degli insegnanti, un tema cruciale nel panorama educativo italiano. Nonostante la riapertura permetta agli insegnanti di utilizzare i fondi residui del 2024/2025 e gli importi derivanti da sentenze favorevoli, la nuova normativa introduce un elemento di incertezza sull'ammontare del contributo per l'anno in corso, creando forti preoccupazioni tra le forze politiche di opposizione e i sindacati di categoria. Il ritardo nell'erogazione e la potenziale riduzione dell'importo sono diventati oggetto di interrogazioni parlamentari e mobilitazioni, poiché la possibilità di non garantire la cifra storica di 500 euro è vista come un grave segnale per la valorizzazione professionale dei docenti.

Carta del docente, il rischio della riduzione dell'importo

La preoccupazione per un possibile ridimensionamento del bonus Carta del docente è emersa con forza a causa del cambiamento normativo che ha modificato il meccanismo di assegnazione, superando l'importo fisso garantito in precedenza e vincolando il valore del beneficio a una definizione annuale tramite decreto. La responsabile scuola del Partito Democratico, Irene Manzi, ha formalizzato le perplessità con una specifica interrogazione parlamentare, evidenziando come la nuova regola preveda che l'importo debba essere stabilito ogni anno in base al numero esatto di docenti aventi diritto e, soprattutto, tenendo conto delle disponibilità finanziarie complessive.

Questa revisione del sistema di calcolo crea un rischio concreto che l'ammontare possa scendere significativamente sotto la soglia abituale dei 500 euro, una situazione che, secondo le critiche, dimostra una scarsa attenzione alla cruciale formazione professionale degli insegnanti. Manzi ha inoltre sottolineato la gravità dei disservizi e dell'inattività prolungata della piattaforma, rimasta inaccessibile per diverse settimane dopo l'inizio dell'anno scolastico, impedendo a migliaia di docenti di accedere tempestivamente a fondi essenziali per materiali didattici e aggiornamento.

Le denunce di PD e M5S e la risposta del Ministero

Alle istanze sollevate dal Partito Democratico si sono aggiunte quelle del Movimento 5 Stelle, con il capogruppo in Commissione Cultura alla Camera, Antonio Caso, che ha presentato a sua volta un'interrogazione per evidenziare ulteriori criticità significative legate alla Carta del docente. Oltre al potenziale taglio del contributo economico per la formazione, il M5S ha puntato l'attenzione sulle difficoltà operative riscontrate in particolare dai supplenti con contratti a termine, specificatamente quelli con scadenza a giugno, i quali rischiano di non avere il tempo materiale sufficiente per poter utilizzare integralmente il bonus prima della fine del loro rapporto lavorativo.

Caso ha definito tale condizione una "beffa" per una categoria di docenti che contribuisce in modo fondamentale al sistema educativo, ribadendo l'urgenza di una soluzione equa per garantire la piena fruibilità del beneficio a tutti gli aventi diritto. In risposta alle critiche e in occasione della riapertura della piattaforma online, il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha rilasciato una dichiarazione, sostenendo che la riattivazione del servizio conferma l'attenzione e la "cura" del Ministero per l'aggiornamento continuo e la qualità della formazione degli insegnanti, cercando di stemperare le preoccupazioni espresse dalle forze politiche di opposizione.

L'impegno dei sindacati e l'attesa per il decreto

Anche il fronte sindacale si è mosso con determinazione per difendere l'integrità della Carta del docente e il suo importo storico, riconoscendo in essa uno strumento fondamentale per la crescita professionale degli educatori. L'associazione sindacale Anief ha avviato una raccolta firme a livello nazionale per esercitare pressione sul Governo e sul Parlamento, chiedendo esplicitamente che la misura venga confermata integralmente, ovvero con l'importo di 500 euro, nella prossima legge di bilancio. Il presidente di Anief, Marcello Pacifico, ha ribadito con chiarezza che qualsiasi ipotesi di taglio alla Carta del docente verrebbe percepita come un danno diretto e inaccettabile a uno dei supporti più tangibili che gli insegnanti hanno a disposizione per l'autoformazione e il miglioramento delle proprie competenze.

Questa posizione è pienamente condivisa anche dalla Gilda degli Insegnanti, la quale insiste non solo sul mantenimento dell'importo attuale, ma anche sull'estensione della validità del bonus all'intero anno solare, superando l'attuale scadenza al 31 agosto. L'intero dibattito sottolinea l'importanza cruciale del prossimo passo istituzionale: l'emanazione del decreto interministeriale che, come previsto dalla normativa rivisitata, dovrà stabilire con precisione l'importo individuale per l'anno scolastico 2025/26, un atto atteso entro il 30 gennaio che chiarirà definitivamente il valore del bonus in base al numero di beneficiari e alle risorse finanziarie disponibili.

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