Inclusione scolastica in crisi: tra numeri record e carenze strutturali

Inclusione scolastica sotto pressione: crescono gli alunni con disabilità, ma mancano docenti specializzati e continuità didattica in molte regioni

23 maggio 2025 10:15
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L’inclusione scolastica, da sempre fiore all’occhiello del sistema educativo italiano, è oggi al centro di criticità strutturali. Lo evidenzia l’Istat nel Rapporto Annuale 2024, che fotografa un sistema sotto pressione per l’aumento degli alunni con disabilità e le difficoltà a garantire continuità didattica e personale specializzato.

Crescono gli alunni con disabilità: inclusione scolastica messa a rischio

Secondo i dati Istat, nell’anno scolastico 2023/2024 gli studenti con disabilità hanno superato le 360.000 unità, con un aumento del 60% rispetto a dieci anni fa. Il rapporto tra alunni con disabilità e totale degli iscritti è passato dal 2,6% al 4,5%. La distribuzione è disomogenea: il 5,5% nelle scuole primarie e secondarie di primo grado, contro il 3,3% nella scuola dell’infanzia e il 3,5% nelle superiori. I ricercatori attribuiscono il fenomeno a vari fattori: maggiore accuratezza diagnostica, aumento di disturbi, crescente sensibilità educativa e richieste familiari. Questi dati evidenziano un cambiamento strutturale del sistema scolastico, che necessita di risposte adeguate in termini di risorse e progettualità.

Più docenti, ma ancora troppi senza specializzazione

Nel tentativo di rispondere a questa crescita, il numero dei docenti di sostegno ha raggiunto le 246.000 unità nel 2023/2024, con un incremento dell’8,2% rispetto all’anno precedente. Il rapporto alunno-insegnante si mantiene sotto il limite massimo di 2:1 previsto dalla normativa, ma nonostante l’aumento degli organici, oltre 66.000 docenti di sostegno (il 26,9%) non risultano specializzati. La situazione varia fortemente a livello territoriale: nel Nord Italia la quota di insegnanti non specializzati arriva al 38,2%, al Centro al 31,6%, mentre nel Mezzogiorno si ferma al 12,9%. Questa disparità territoriale alimenta diseguaglianze e mina la qualità dei percorsi inclusivi in diverse aree del Paese.

Continuità didattica e inclusione scolastica sempre più difficile

Uno dei principali nodi critici riguarda la continuità didattica, fortemente compromessa da turnover elevato e instabilità contrattuale. Nell’anno scolastico 2023/2024, il 57,3% degli studenti con disabilità ha cambiato insegnante di sostegno rispetto all’anno precedente e l’8,4% ha subito un cambio in corso d’anno. Le assegnazioni tardive dei docenti rappresentano un ulteriore ostacolo: a un mese dall’inizio dell’anno scolastico, l’11,4% dei posti di sostegno era ancora vacante. La costruzione di relazioni stabili tra alunni e insegnanti, elemento fondamentale per il successo inclusivo, risulta così gravemente compromessa.

Corsi 'facilitati' per docenti non specializzati

Il Ministero dell’Istruzione, consapevole della portata del problema, sta tentando di intervenire con percorsi di specializzazione “facilitati” per docenti senza titolo, ma che abbiano già maturato esperienza sul sostegno. Si tratta di un progetto criticabile da parte di numerosi esperti, poiché ridurrebbe i requisiti di accesso, pur di colmare i vuoti di organico. I corsi non termineranno prima della fine del 2025, e dunque i benefici saranno percepibili solo a partire da settembre 2026. Nel frattempo, però, la gestione dell’inclusione resta affidata a un sistema fragile, spesso sostenuto da docenti precari, senza formazione specifica e sottoposti a continue rotazioni.