Lavoratori pubblici over 60: le sfide e le opportunità della riforma
Il rinnovo del contratto 2024 per i lavoratori pubblici affronta pensione a 70 anni, smart working over 60, mentoring generazionale e aumento salariale.


Il tema del rinnovo del contratto per i lavoratori pubblici torna al centro del dibattito nazionale, in un contesto di continua trasformazione del mercato del lavoro e di invecchiamento della forza occupata nella Pubblica Amministrazione. Le recenti iniziative promosse dal Ministro Zangrillo pongono l’accento su misure che riguardano in particolare i dipendenti più anziani, sollevando interrogativi urgenti su sostenibilità, efficacia e prospettive di cambiamento del lavoro pubblico. Questo articolo analizza le principali proposte in discussione, delineando lo scenario attuale, le richieste sindacali e le possibili ricadute su pensionamento, retribuzioni, smart working e trasmissione delle competenze.
Il rinnovo del contratto dei lavoratori pubblici: contesto e priorità
Il nuovo contratto per il pubblico impiego, atteso nel 2024, coinvolge circa 3,2 milioni di lavoratori, tra sanità, scuola, enti locali e amministrazione centrale. Dopo una lunga fase di stasi contrattuale, il confronto tra governo, sindacati e rappresentanze istituzionali si concentra ora su alcune direttrici fondamentali: equità retributiva, valorizzazione dell’esperienza, maggiore flessibilità per i lavoratori anziani e introduzione di meccanismi innovativi per la trasmissione delle competenze.
Estensione della vita lavorativa fino a 70 Anni
Uno dei punti più dibattuti riguarda l'innalzamento volontario dell'età pensionabile fino ai 70 anni. L’obiettivo dichiarato è duplice: assicurare sostenibilità al sistema previdenziale e trattenere competenze di alto valore. Zangrillo ha sottolineato come altri Paesi europei abbiano già adottato simili provvedimenti, considerandoli una risposta alla crescente longevità e alla scarsità di ricambio generazionale nel settore pubblico.
Motivazioni principali:
- Contrastare la carenza di giovani professionisti nella PA.
- Valorizzare il patrimonio di conoscenze degli over 60.
- Allinearsi agli standard pensionistici europei.
Criticità segnalate dai sindacati:
- Rischio di affaticamento e stress per i lavoratori senior.
- Necessità di garantire flessibilità e volontarietà della misura.
- Importanza di integrare strumenti di welfare a supporto della scelta.
Incremento salariale dei lavoratori pubblici: la proposta di 160 Euro
Tra le misure più attese figura l’aumento degli stipendi per i dipendenti pubblici, con una proposta di rialzo medio pari a 160 euro mensili. L’iniziativa mira a recuperare il potere d’acquisto eroso dall’inflazione e rendere il settore pubblico più competitivo anche per le nuove generazioni.
Obiettivi dell’aumento:
- Attrattività della PA per i giovani talenti.
- Sostegno alle famiglie in un contesto economico complesso.
- Riconoscimento delle responsabilità specifiche nei vari settori.
Richieste sindacali:
- Differenziazione degli aumenti per comparti (es. scuola e sanità).
- Maggiore equità per i livelli di inquadramento più bassi.
- Revisione degli scatti di anzianità e potenziamento del salario accessorio.
Lavoro agile e flessibilità per gli Over 60
Il lavoro da remoto, largamente diffuso durante la pandemia, sta trovando una nuova centralità nelle proposte contrattuali. L’idea è di rendere il lavoro agile una possibilità strutturata, in particolare per i lavoratori più anziani, offrendo un modello sostenibile e inclusivo.
Vantaggi attesi:
- Diminuzione dello stress fisico e mentale.
- Personalizzazione dei ritmi lavorativi.
- Maggiore inclusione per lavoratori con disabilità o patologie croniche.
Strumenti previsti:
- Accordi personalizzati tra lavoratore e dirigente.
- Percorsi di aggiornamento digitale per colmare eventuali gap tecnologici.
- Investimenti in infrastrutture per supportare il lavoro da remoto.
Mentoring e trasmissione delle competenze
Un'altra importante innovazione riguarda la creazione di percorsi di mentoring, dove i dipendenti prossimi alla pensione accompagneranno i neoassunti nei primi anni di carriera, trasferendo non solo nozioni, ma anche cultura organizzativa e competenze relazionali.
Caratteristiche del modello di mentoring:
- Affiancamento senior-junior per accelerare l’integrazione.
- Percorsi di peer learning e formazione in servizio.
- Riconoscimento del ruolo dei lavoratori esperti come formatori interni.
Sfide da affrontare:
- Assicurare una supervisione efficace del processo.
- Valutare l'impatto del mentoring su performance e clima organizzativo.
- Premiare formalmente i dipendenti coinvolti come mentori.
Impatti attesi: opportunità e rischi
Le proposte contenute nel rinnovo contrattuale possono contribuire a modernizzare la PA, ma presentano anche criticità che richiedono interventi mirati.
Punti di forza:
- Maggiore inclusività verso le diverse fasce d’età.
- Continuità amministrativa attraverso la valorizzazione dell’esperienza.
- Rinnovamento culturale con approcci più flessibili e collaborativi.
Debolezze da monitorare:
- Possibili squilibri tra enti grandi e piccoli in termini di risorse disponibili.
- Rischio di esclusione digitale per chi non è formato adeguatamente.
- Difficoltà nel rendere il mentoring una pratica sistemica e non accessoria.
Confronto con le esperienze europee
Nel contesto europeo, diverse buone pratiche sono già consolidate:
- In Svezia e Norvegia, il mentoring è parte integrante del percorso professionale interno alla PA.
- In Francia, l’aumento retributivo è spesso legato a risultati e performance.
- Nel Regno Unito, il lavoro agile per gli over 60 è riconosciuto come un diritto, salvo esigenze organizzative.
Questi modelli dimostrano l’efficacia di approcci integrati che combinano valorizzazione, inclusione e responsabilità.
Lavoratori pubblici over 60: una riforma a misura di persona
Il rinnovo contrattuale 2024 rappresenta una concreta opportunità per ridefinire il ruolo dei lavoratori pubblici, in particolare dei senior, nel quadro di una pubblica amministrazione moderna, efficiente e solidale. Affinché la riforma abbia successo, sarà indispensabile un impegno comune: ascolto delle proposte sindacali, risorse adeguate, una visione di lungo termine e una cultura organizzativa aperta al cambiamento. Investire nella fase matura della carriera non è solo un gesto di riconoscimento, ma un modo per costruire un sistema pubblico più forte, coeso e orientato al futuro.