Lega e obbligo vaccinale: il ritorno dello scontro politico

La Lega annuncia nuove iniziative per abolire l'obbligo vaccinale a scuola. Un dibattito acceso tra politica, sanità pubblica e confronto europeo sui vaccini

22 agosto 2025 14:38
Lega e obbligo vaccinale: il ritorno dello scontro politico - Vaccinazioni obbligatorie
Vaccinazioni obbligatorie
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La Lega rilancia l’obiettivo di abolire l’obbligo vaccinale per l’accesso a scuola, definito un’anomalia rispetto al contesto europeo. Il senatore Claudio Borghi rivendica una battaglia che affonda le radici nella legge Lorenzin del 2017 e che intreccia sanità pubblica, libertà individuali e strategie politiche

Obbligo vaccinale: la nuova offensiva politica della Lega

Ci riproveremo, certo. Così ci allineeremo con gli altri Paesi, visto che quello che ha fatto l’Italia è l’eccezione, non la regola.” Con queste parole, Claudio Borghi conferma che l’abolizione dell’obbligo vaccinale resta una priorità per il partito. Dopo il tentativo fallito del 2024 con un emendamento al decreto liste d’attesa, la Lega rilancia, sfruttando le polemiche sulle nomine nel NITAG. L’operazione punta a spostare il dibattito dal piano scientifico a quello politico e identitario, presentando l’abolizione come un ritorno alla normalità.

La legge Lorenzin del 2017 e le sue criticità

La norma introdotta nel 2017 dall’allora ministra Beatrice Lorenzin impose dodici vaccinazioni obbligatorie per minori da 0 a 16 anni, legando la frequenza di nidi e scuole alla certificazione vaccinale. Una risposta al calo delle coperture e all’aumento di malattie come il morbillo, coerente con le raccomandazioni dell’OMS. Tuttavia, l’obbligo scatenò forti opposizioni: associazioni e movimenti contestarono la misura come coercitiva, sollevando questioni di libertà educativa e diritti costituzionali. A ciò si aggiunge la mancata applicazione della clausola di revisione triennale, che avrebbe dovuto aggiornare l’elenco dei vaccini obbligatori, alimentando le accuse di rigidità e inattualità della legge.

Italia tra eccezione e confronto europeo

La Lega sostiene che l’Italia rappresenti un’anomalia rispetto agli altri Paesi europei. In realtà, la situazione è più sfumata. Francia e Slovenia applicano obblighi vaccinali con sanzioni e limitazioni all’accesso scolastico, con coperture superiori al 95%. In Germania, Spagna e Paesi Bassi prevale invece un modello basato su persuasione e fiducia, senza imposizioni dirette ma con risultati comunque elevati. Il dibattito italiano si colloca dunque tra due modelli contrapposti: obbligo come tutela sanitaria o libertà come principio prioritario. La proposta leghista resta subordinata agli equilibri della coalizione, ma segna il ritorno di un tema capace di polarizzare il Paese.

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