Legambiente, l'85% delle scuole a rischio sismico: il MiM corre ai ripari
Il Rapporto Legambiente rivela l'alta vulnerabilità sismica dell'edilizia scolastica. Oltre il 54% delle scuole manca dei controlli.
L'Italia affronta un'emergenza nella sicurezza dell'edilizia scolastica. Il XXV Rapporto Ecosistema Scuola di Legambiente svela una grave vulnerabilità sismica. Meno del 15% degli edifici in zone a rischio rispetta le norme. Mancano controlli cruciali nel 54,8% delle strutture. Questa situazione allarmante espone migliaia di studenti e personale a pericoli quotidiani.
Verifica vulnerabilità sismica: l'Italia divisa
La valutazione della vulnerabilità sismica è un'analisi fondamentale per determinare la resilienza degli immobili scolastici in caso di terremoto. Tuttavia, i dati del rapporto Legambiente evidenziano una carenza diffusa. A livello nazionale, il 54,8% delle scuole nei comuni capoluogo non è ancora stato sottoposto a questa verifica essenziale. L'analisi territoriale mostra un'Italia spaccata. Le Isole registrano la criticità maggiore, con un allarmante 72,4% di edifici privi di controllo. Segue da vicino il Nord, dove il 62,9% delle strutture attende ancora l'analisi. Il Centro (30,8%) e il Sud (35,4%) presentano percentuali di inadempienza inferiori, ma che dimostrano come il problema sia comunque lontano dalla soluzione, evidenziando una mancanza di prevenzione capillare.
Edilizia scolastica e zone ad alto rischio sismico
La situazione dell'edilizia scolastica diventa ancora più critica se si analizzano le zone a più alta pericolosità. Sono 400 gli edifici scolastici situati in zona sismica 1, quella a maggior rischio. Questi si concentrano quasi esclusivamente tra Isole (190) e Sud (188). Se si estende l'analisi alla zona sismica 2, il numero totale di strutture scolastiche potenzialmente pericolose sale a 2.496. Nonostante il 69,1% delle amministrazioni dichiari di aver effettuato interventi negli ultimi cinque anni, i numeri reali sono drastici: solo il 3,2% degli edifici ha ricevuto un effettivo adeguamento sismico. Anche qui le disparità sono evidenti: il Nord ha messo in sicurezza il 21,2% delle strutture in zona 2, ma le Isole si fermano ad un misero 2,0%.
La risposta del MiM e il nodo dei dati
Di fronte a questo scenario, il Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) ha confermato l'avvio di un piano straordinario per la messa in sicurezza. Il piano, che mira a intervenire su oltre 10.000 edifici (il 25% del totale), utilizzerà fondi del PNRR e risorse ministeriali specifiche. Riguardo ai dati mancanti, come il certificato di agibilità, il MIM ha specificato che la responsabilità dell'inserimento nell'Anagrafe dell'edilizia scolastica spetta agli enti locali. La mancata pubblicazione, secondo il Ministero, non implica necessariamente l'assenza del certificato. Per migliorare la qualità della raccolta dati, è stata avviata un’analisi interna con Regioni e Comuni, puntando a integrare le banche dati esistenti e ridurre gli inserimenti manuali.