Manovra 2026 e scuola: ecco tutte le richieste di Anief

La Manovra 2026 introduce Quota 103 e tagli fiscali. Il sindacato Anief chiede il riconoscimento del lavoro usurante per tutto il personale.

A cura di Scuolalink Scuolalink
18 ottobre 2025 18:00
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Manovra 2026
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Il disegno di legge di bilancio 2026 è stato approvato dal Consiglio dei Ministri. Introduce diverse novità per i dipendenti pubblici, inclusi quelli della scuola. La Manovra 2026 conferma Quota 103 per le pensioni e rivede le aliquote fiscali. Tuttavia, il sindacato Anief avanza richieste specifiche per il settore, come il riconoscimento del lavoro usurante e aumenti per fondi dedicati.

Le novità della Manovra 2026 per pensioni e fisco

Il testo della Manovra 2026, licenziato dal Consiglio dei Ministri, delinea importanti interventi sul fronte previdenziale. Viene confermata l'opzione Quota 103 anche per l'anno 2026, permettendo l'uscita anticipata dal lavoro. Parallelamente, si profila un adeguamento progressivo dell'età pensionabile generale. Questo incremento non sarà immediato ma graduale. Si prevede un mese aggiuntivo di requisito anagrafico a partire dal 2027. Seguirà un ulteriore scatto di due mesi dal 2028. È importante sottolineare che restano escluse da questi adeguamenti le professioni gravose e usuranti. Nel comparto scuola, questa tutela è oggi limitata. Riguarda infatti solo i docenti della scuola dell’infanzia e gli educatori degli asili nido. Sul versante fiscale, la legge di bilancio interviene sulle aliquote IRPEF.

Lo scaglione di reddito compreso tra 28.000 e 50.000 euro vedrà una riduzione del prelievo. L'aliquota passerà infatti dall'attuale 35% al 33%. Introdotta anche una tassazione agevolata al 10% per specifici emolumenti. Questa misura riguarda aumenti contrattuali, lavoro straordinario nel privato e salario accessorio nel pubblico. Infine, si segnala un ritocco al welfare con un aumento per il bonus mamme con due figli, variabile tra 40 e 60 euro mensili.

Le richieste Anief sulla Manovra 2026: lavoro usurante e detassazione

In attesa dell'avvio dell'esame parlamentare del ddl, il sindacato Anief interviene. Marcello Pacifico, presidente nazionale, sottolinea la necessità di introdurre modifiche significative. La richiesta principale riguarda il riconoscimento del lavoro usurante. Si chiede che questo status venga esteso a tutto il personale scolastico, senza distinzioni. Tale riconoscimento permetterebbe l'accesso alla pensione con Quota 97,5 senza alcuna penalizzazione.

Pacifico evidenzia la disparità attuale. Oggi, infatti, il lavoro gravoso è riconosciuto solo a una fascia ristretta del personale (docenti infanzia ed educatori nidi). Un'altra istanza fondamentale è l'estensione della detassazione. Anief chiede di applicare ai dipendenti pubblici le stesse agevolazioni fiscali già previste per il settore privato. Si fa riferimento specifico alla tassazione agevolata del 10%. Questa misura dovrebbe coprire gli aumenti contrattuali e il salario accessorio nel pubblico impiego, equiparandolo al privato.

Fondi, mobilità e organici nelle proposte del sindacato di Pacifico

Le proposte dell'Anief non si fermano alla previdenza e al fisco. Il sindacato chiede la cancellazione definitiva della trattenuta obbligatoria ENAM dai cedolini. Si sollecita inoltre un incremento sostanziale del finanziamento del MOF. Questo fondo (Miglioramento dell'Offerta Formativa) è vitale per le attività scolastiche. Altrettanto cruciale è l'aumento delle risorse per la Carta docente. L'obiettivo dichiarato è coprire finanziariamente l'estensione del bonus. Il governo ha infatti previsto di assegnarla anche ai supplenti con contratti in scadenza al 30 giugno.

Tra le altre rivendicazioni figurano misure concrete per i lavoratori fuori sede. Si chiede l'introduzione di una specifica detassazione per locazioni e trasporti. Si spinge per la mobilità intercompartimentale e orizzontale. Il personale di ruolo deve potersi muovere senza più vincoli gratuiti. Infine, si chiede di adeguare l'organico di fatto all'organico di diritto e di sbloccare le assunzioni sul 100% dei posti vacanti. Secondo Pacifico, queste richieste migliorerebbero l'efficienza delle scuole.

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