Mansioni superiori Dsga: la Cassazione spiega come calcolare l'indennità
La Cassazione chiarisce il calcolo per le mansioni superiori Dsga. L'anzianità dell'assistente amministrativo riduce l'indennità.


La Cassazione interviene sul calcolo dell'indennità per le mansioni superiori Dsga svolte dagli assistenti amministrativi. La normativa, modificata dalla Legge di Stabilità 2013, stabilisce un metodo preciso. Il compenso è pari alla differenza retributiva tra lo stipendio iniziale del Dsga e il trattamento economico complessivo dell'assistente. Questo meccanismo, avallato dalla Consulta, riduce l'indennità all'aumentare dell'anzianità di servizio.
Il meccanismo della Legge di Stabilità 2013
La questione del compenso per gli assistenti amministrativi che assumono l'incarico di Direttore dei servizi generali e amministrativi (Dsga) è stata ridefinita in modo significativo dalla Legge di Stabilità 2013. Questa normativa ha di fatto rimosso la disciplina dalla contrattazione collettiva, imponendo un metodo di calcolo matematico. La legge stabilisce che l'indennità per le mansioni superiori Dsga debba corrispondere precisamente alla differenza tra due valori: da un lato, il trattamento economico previsto per un Dsga alla fascia stipendiale iniziale e, dall'altro, il trattamento complessivo già percepito dall'assistente amministrativo incaricato. Questa impostazione ha generato notevoli conseguenze pratiche, modificando radicalmente l'approccio precedente.
La riduzione dell'indennità e il vaglio della Consulta
L'effetto diretto di questo meccanismo di calcolo è che l'indennità aggiuntiva tende a ridursi progressivamente con l'aumentare dell'anzianità di servizio dell'assistente amministrativo. Un dipendente con molti anni di servizio, trovandosi in una fascia stipendiale più alta, percepisce già un trattamento economico elevato. Di conseguenza, la differenza rispetto allo stipendio iniziale del Dsga si assottiglia. Questo può portare, in casi di anzianità molto elevata (oltre i 21 anni), addirittura all'azzeramento completo dell'indennità. Tale criterio è stato sottoposto al vaglio della Corte Costituzionale (Consulta), che ne ha confermato la piena legittimità. La Consulta ha ritenuto la norma ragionevole, spiegando che un'interpretazione diversa porterebbe a un paradosso: l'assistente amministrativo più anziano finirebbe per guadagnare di più, svolgendo le stesse mansioni, di un Dsga di ruolo all'inizio della sua carriera.
Mansioni superiori Dsga: i chiarimenti della Cassazione
Nonostante la pronuncia della Consulta, restavano dubbi su cosa includere esattamente nel "trattamento complessivo in godimento" dell'assistente. È intervenuta la Corte di Cassazione a fornire il chiarimento definitivo. I giudici hanno precisato che, ai fini del calcolo della differenza, si deve considerare l'intero trattamento percepito dal dipendente. Questo include non solo lo stipendio tabellare maturato in base alla fascia di anzianità acquisita, ma anche la specifica posizione economica orizzontale (spesso definita "gradone") ottenuta ai sensi dell'articolo 2 del Ccnl 25 luglio 2008. L'indennità per le mansioni superiori Dsga è quindi pari al differenziale tra il trattamento iniziale del Dsga e la somma di questi elementi. L'importo liquidato sarà quindi composto dal trattamento da assistente (tabellare + posizione economica) più l'eventuale indennità aggiuntiva.