Materia bianca e tecnologia: l’uso eccessivo di smartphone altera il cervello dei preadolescenti

L’uso eccessivo di smartphone nei preadolescenti può alterare la materia bianca del cervello, influenzando sonno, umore, attenzione e memoria.

03 luglio 2025 22:47
Materia bianca e tecnologia: l’uso eccessivo di smartphone altera il cervello dei preadolescenti - Uso eccessivo di smartphone
Uso eccessivo di smartphone
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Uno studio condotto dalla University of Pittsburgh, pubblicato su JAMA Pediatrics, lancia un allarme sull’impatto dell’uso eccessivo di dispositivi digitali nei bambini tra i 9 e i 12 anni. La ricerca, parte del progetto Adolescent Brain Cognitive Development (ABCD), ha evidenziato modifiche significative nella struttura del cervello, in particolare nella materia bianca, con conseguenze su attenzione, emozioni, memoria e rischio di depressione. Ma cos'è la materia bianca e perché è così importante?

Cos’è la materia bianca?

La materia bianca è una componente fondamentale del cervello, composta principalmente da assoni ricoperti di mielina, una sostanza che isola le fibre nervose e consente una trasmissione veloce ed efficiente dei segnali tra le varie aree cerebrali. Se la materia grigia è il "centro operativo" del cervello, la materia bianca è la rete di connessione che collega queste aree, permettendo una comunicazione rapida e coordinata. Alterazioni nella sua struttura possono rallentare l’elaborazione delle informazioni e compromettere funzioni cognitive ed emotive.

Lo studio: tecnologia, cervello e benessere mentale

I ricercatori dell’Università di Pittsburgh hanno analizzato un campione di 976 bambini, di età compresa tra i 9 e i 12 anni, valutando il tempo giornaliero trascorso davanti agli schermi, la qualità del sonno e la presenza di sintomi depressivi. I risultati hanno mostrato una correlazione significativa tra l’uso eccessivo di dispositivi digitali, soprattutto nelle ore serali, e una disorganizzazione della materia bianca cerebrale. Il dato più allarmante? I bambini che utilizzavano maggiormente smartphone e tablet presentavano un aumento del 36,4% del rischio di sviluppare sintomi depressivi.

Materia bianca: le aree cerebrali più colpite

Attraverso risonanze magnetiche ad alta risoluzione, i ricercatori hanno individuato le aree del cervello maggiormente interessate dalle alterazioni:

  • Sistema limbico: coinvolto nell’attenzione e nella regolazione emotiva.
  • Forcipe anteriore: responsabile della comunicazione tra i due emisferi cerebrali.
  • Fascicolo uncinato: connesso all’elaborazione delle emozioni e alla memoria.

Nei bambini che dormivano meno e utilizzavano più frequentemente dispositivi digitali prima di dormire, queste connessioni cerebrali risultavano meno efficienti e più disorganizzate. João Paulo Lima Santos, autore principale dello studio, ha paragonato la materia bianca a una rete di "autostrade cerebrali": se queste infrastrutture sono danneggiate o mal gestite, le informazioni faticano a raggiungere la loro destinazione, causando rallentamenti cognitivi e instabilità emotiva.

Il sonno come fattore protettivo

Un altro elemento chiave emerso dallo studio è il ruolo del sonno. I bambini con una buona qualità del riposo notturno mostravano connessioni cerebrali più solide e funzionali. Al contrario, la deprivazione di sonno associata all’uso serale di dispositivi comprometteva ulteriormente l’organizzazione della materia bianca.

Verso un uso consapevole del digitale

Gli autori dello studio non demonizzano la tecnologia. “I media digitali possono offrire benefici, se utilizzati in modo corretto”, spiegano. Tuttavia, mettono in guardia contro l’uso eccessivo e non regolamentato, soprattutto nelle ore prima di dormire. La sfida, dunque, non è vietare gli schermi, ma educare a un uso consapevole, che tenga conto dell’età, dei contenuti fruiti e degli orari di utilizzo. Il prossimo obiettivo della ricerca sarà comprendere meglio quali tipi di contenuti digitali e quali momenti della giornata abbiano l’impatto maggiore sullo sviluppo cerebrale, al fine di fornire linee guida concrete a genitori, insegnanti e pediatri.

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