Maturità 2026 è legge: le nuove regole dell'esame di Stato approvate alla Camera

La Maturità 2026 cambia volto: torna il nome storico e cambiano orale e commissioni. Ecco le novità approvate con il Decreto Scuola.

A cura di Scuolalink Scuolalink
29 ottobre 2025 08:00
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Camera dei Deputati
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Via libera definitivo dalla Camera al Decreto Scuola che riforma l'esame di Stato. Dal 2026, l'esame torna a chiamarsi Esame di Maturità. La Maturità 2026 introduce significative novità per il colloquio orale, che sarà più mirato, e per la composizione delle commissioni d'esame. Cambia anche la gestione della "scena muta", che porterà alla bocciatura.

Il via libera della Camera alla riforma

Con l'approvazione definitiva del 28 ottobre 2025, la Camera dei Deputati ha convertito in legge il Decreto Scuola (n. 127/2025). Questa normativa introduce misure urgenti che ridisegnano l'esame conclusivo del secondo ciclo di istruzione, con effetti visibili già dall'anno scolastico 2025/2026. La modifica più simbolica è il ripristino del nome "Esame di Maturità", un segnale di ritorno alla tradizione. Il Ministro Valditara ha definito la riforma una "svolta importante". Secondo il Ministro, l'intervento mira a restituire valore a questo passaggio formativo, riaffermando i principi del merito e dell'impegno. Nel suo intervento, Valditara ha evidenziato come la riforma rafforzi la responsabilità individuale degli studenti.

Le novità della Maturità 2026 per il colloquio orale

Il cambiamento più sostanziale della Maturità 2026 riguarda il colloquio orale. La prova non sarà più un'interrogazione onnicomprensiva su tutte le discipline dell'ultimo anno. La nuova struttura prevede che l'orale si concentri su quattro discipline specifiche. Queste materie saranno individuate annualmente dal Ministero dell'Istruzione e comunicate a gennaio, contestualmente alla scelta della materia per la seconda prova scritta. Un'altra modifica cruciale riguarda i cosiddetti "boicottaggi". Il Ministero introduce una norma stringente: la "scena muta" volontaria durante l'orale comporterà l'automatica bocciatura. Per ottenere il diploma, sarà infatti obbligatorio partecipare a tutte le prove. L'obiettivo è garantire la serietà dell'esame ed evitare comportamenti elusivi.

Commissioni, crediti e struttura della prova

La riforma interviene anche sulla composizione delle commissioni d'esame, che saranno "ridotte". Si passa dagli attuali sette membri a cinque membri. La nuova commissione sarà composta da due docenti interni, due esterni e un presidente, anch'esso esterno. Parallelamente, il decreto stanzia nuove risorse per la formazione dei commissari: 3 milioni di euro per il 2026 e 11 milioni per il 2027. Cambia anche il sistema di assegnazione dei punti bonus. Questi potranno essere attribuiti ai candidati meritevoli che ottengono un voto di partenza di almeno 90, abbassando la soglia precedente fissata a 97. Scompare inoltre l'avvio del colloquio basato su un materiale scelto dalla commissione (la ex "busta"), modalità introdotta nel 2017. Il nuovo formato mira a una verifica più focalizzata e serena. Le materie non incluse nelle quattro dell'orale saranno comunque valutate attraverso il credito scolastico maturato nel triennio.

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