Maxi emendamento in Manovra, pensione anticipata: finestre più lunghe dal 2032

La pensione anticipata cambia regole: tempi di attesa raddoppiati nel decennio e silenzio-assenso sul Tfr per i nuovi assunti dal 2026.

16 dicembre 2025 18:15
Maxi emendamento in Manovra, pensione anticipata: finestre più lunghe dal 2032 - Legge di Bilancio
Legge di Bilancio
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Il governo ritocca la pensione anticipata con un maxi-emendamento alla Manovra. Sebbene i requisiti formali restino invariati, i tempi di attesa per l'assegno si allungheranno progressivamente. Novità importanti riguardano anche il riscatto della laurea e la previdenza complementare.

Finestra mobile e pensione anticipata

L'accesso effettivo all'uscita dal lavoro diventa progressivamente più lento nei prossimi anni. Sebbene il requisito contributivo necessario per richiedere la pensione anticipata rimanga fermo a 42 anni e 10 mesi per gli uomini (un anno in meno per le donne), cambia radicalmente la fruizione dell'assegno. Il maxi-emendamento stabilisce che l'attuale finestra mobile di tre mesi resterà in vigore solo fino al 31 dicembre 2031. Dal 2032 inizierà un incremento graduale: l'attesa passerà a quattro mesi, per arrivare fino a sei mesi di attesa a partire dal 2035. Questo slittamento temporale, sommato ai futuri adeguamenti alla speranza di vita, rappresenta una precisa strategia tecnica per contenere la spesa pubblica previdenziale senza modificare le soglie d'accesso.

Stretta sul riscatto della laurea

Modifiche sostanziali colpiscono anche il riscatto della laurea breve ai fini specifici dell'anticipo pensionistico. A partire dal 2031, i periodi riscattati avranno un peso decrescente nel raggiungimento dell'anzianità contributiva necessaria. La norma introduce un'esclusione scalare: saranno sei mesi non conteggiati inizialmente, che diventeranno dodici nel 2032, fino a toccare i trenta mesi esclusi per chi maturerà i requisiti dal 2035 in poi. Tale intervento non elimina lo strumento del riscatto, ma ne riduce drasticamente l'efficacia pratica per l'uscita anticipata, costringendo molti lavoratori a rivedere i propri piani di vita e a posticipare il momento del ritiro effettivo dal mondo del lavoro.

Novità per la previdenza complementare

La Manovra interviene in modo strutturale anche sul secondo pilastro previdenziale per supportare le future pensioni. Dal 1° luglio 2026, per i lavoratori neoassunti del settore privato (con l'esclusione dei domestici), verrà applicato il meccanismo del silenzio-assenso per l'adesione alla previdenza complementare.

  • In assenza di scelta esplicita, il Tfr maturando finirà nel fondo pensione dopo 60 giorni.

  • Il lavoratore potrà comunque decidere esplicitamente di mantenere il Tfr in azienda.

  • L'obiettivo è incentivare una copertura integrativa per i più giovani. Questa misura mira a colmare il gap pensionistico futuro, con una stima tecnica di circa 100 mila nuove adesioni tacite ogni anno.

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