Mediterraneo e rotta balcanica, oltre 130 vittime in pochi giorni: l'appello del CNDDU

Un appello urgente del CNDDU per proteggere i Diritti Umani lungo la rotta balcanica e nel Mediterraneo, dove si consumano tragedie silenziose.

A cura di Scuolalink Scuolalink
28 dicembre 2025 15:00
Mediterraneo e rotta balcanica, oltre 130 vittime in pochi giorni: l'appello del CNDDU - Rossella Manco
Rossella Manco
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Le recenti tragedie nel Mediterraneo e lungo la frontiera terrestre richiamano l'urgenza di tutelare i Diritti Umani. Secondo il CNDDU, di fronte a centinaia di vittime, è necessario un impegno concreto per garantire la dignità di chi fugge da violenze e povertà estrema.

Mediterraneo e rotta balcanica: oltre 130 vittime in pochi giorni. Appello per un impegno concreto a tutela dei diritti umani

Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani segue con preoccupazione ciò che accade ai confini dell’Europa lungo il Mediterraneo e la rotta balcanica.

Nel Mediterraneo ogni giorno il mare diventa testimone silenzioso di naufragi e tragedie che spezzano vite e speranze.

Le imbarcazioni affondano sotto il peso di chi cerca sicurezza e le acque restituiscono corpi e silenzi, memoria di dolore che si ripete senza sosta.

In parallelo, lungo la rotta balcanica, una sofferenza simile si consuma sempre più spesso lontano dai riflettori. Uomini, donne e bambini percorrono sentieri impervi, attraversano confini presidiati e zone isolate affrontando freddo, pericoli e violenze quotidiane.

Qui la dignità umana è continuamente messa alla prova e il dolore resta spesso invisibile.

La rotta balcanica si snoda tra montagne e villaggi dimenticati, tra paesaggi aspri che nascondono la fatica e la violenza subita da chi cerca sicurezza.

Trieste, città di confine e di arrivo, rappresenta la cerniera tra Nord e Sud, tra il Mediterraneo e l’Europa continentale, tra ciò che è visibile e ciò che viene lasciato ai margini.

Nell’ultimo periodo, soprattutto, mentre una parte del mondo è stordita dalle luci e dai suoni delle festività e dalle immagini di un mondo perfetto come quello delle favole, nuove e continue violazioni dei diritti umani si consumano nei luoghi di detenzione e sopraffazione, anticamera degli imbarchi. Queste tragedie accompagnano, come ombre silenziose, troppi uomini, donne e bambini nelle loro drammatiche traversate.

All’inizio di dicembre, al largo di Creta, un’imbarcazione di migranti si è ribaltata causando la morte di almeno 17 persone, mentre altre due sono state salvate; più recentemente, il 24 dicembre 2025, le ONG Alarm Phone e Sea Watch hanno segnalato la scomparsa di una nave partita dalla Libia con circa 117 persone a bordo, di cui, secondo le ONG, solo un migrante sarebbe sopravvissuto, mentre le altre 116 persone sarebbero decedute.

In questo scenario, il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani intende tenere acceso un faro di umanità, denunciando le violazioni dei diritti fondamentali, sensibilizzando l’opinione pubblica e promuovendo un impegno concreto di solidarietà, oltre a esprimere profonda gratitudine a tutte le associazioni, locali e nazionali, che operano ogni giorno accanto agli ultimi.

Tra queste, a Trieste, l’associazione Linea d’Ombra offre assistenza sanitaria e sostegno a chi arriva provato dai lunghi viaggi, mentre la Comunità di Sant’Egidio, soprattutto in questi giorni di festa, ha saputo sfamare con dignità centinaia di persone, offrendo non solo cibo, ma ascolto, rispetto e calore umano a chi non ha casa, famiglia né protezione.

La nostra riflessione intende far emergere una realtà che continua a bussare alle nostre coscienze, soprattutto in momenti in cui solidarietà e responsabilità verso gli altri dovrebbero essere più sentite.

Le tragedie che si ripetono non possono essere archiviate come fatalità inevitabili.

Educare ai Diritti Umani significa scegliere di non voltarsi dall’altra parte, riconoscere il dolore visibile e quello nascosto, e impegnarsi ogni giorno per combattere povertà, degrado e violenza.

Questa è l'unica strada percorribile, l'unica possibile per restituire dignità e futuro a quella parte di umanità dimenticata e spogliata dei suoi diritti.

prof.ssa Rossella Manco, Segreteria Nazionale CNDDU

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