Milano, due liceali ai domiciliari dopo il corteo pro-Gaza

Liceali ai domiciliari per gli scontri dopo il corteo pro-Gaza. Il GIP parla di “violenza crescente” e vieta loro la frequenza scolastica.

27 settembre 2025 07:30
Milano, due liceali ai domiciliari dopo il corteo pro-Gaza - Sentenza del Giudice
Sentenza del Giudice
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Il Tribunale per i minorenni di Milano ha convalidato l’arresto di due studenti di 17 anni coinvolti negli scontri alla stazione Centrale dopo il corteo pro-Gaza del 22 settembre. Per loro scatta la misura dei domiciliari, con divieto temporaneo di frequentare la scuola, in un contesto che il GIP definisce “di violenza crescente”.

Misure cautelari e motivazioni del tribunale

La giudice per le indagini preliminari Antonella De Simone ha disposto per entrambi i liceali l’obbligo di permanenza in casa, misura equivalente ai domiciliari nel procedimento minorile. L’ordinanza sottolinea come i due giovani abbiano agito “in gran moltitudine ed evidente superiorità numerica” rispetto alle forze dell’ordine, collocandosi “in un contesto di violenza assolutamente crescente”. Le accuse formulate comprendono resistenza aggravata e danneggiamento, con la severità della misura che si riflette anche nel divieto temporaneo di frequentare le lezioni, punto contestato dai legali difensori Mirko Mazzali e Guido Guella. Secondo il tribunale, la decisione è necessaria per garantire una “risposta adeguata” fino a quando non emergano “sintomi di una crescita morale e di progressiva responsabilizzazione”.

Dinamica degli scontri e ricostruzione giudiziaria

L’ordinanza ricostruisce gli episodi verificatisi il 22 settembre nella Galleria delle Carrozze della stazione Centrale. I due minorenni avrebbero partecipato attivamente agli atti di violenza, lanciando “oggetti” contro le vetrate insieme ad altri cento manifestanti e usando “aste di bandiere” e “bottiglie” per tentare di sfondare il cordone delle forze dell’ordine. La studentessa è accusata anche del “porto di un taglierino”, da lei giustificato come strumento scolastico per “ritagli o origami”. La giudice ha respinto le dichiarazioni rese durante gli interrogatori dai due imputati, che avevano sostenuto di essere stati solo spinti fino alla prima fila del corteo. Anche il materiale video prodotto dalle difese non è stato ritenuto sufficiente a scalfire la ricostruzione fornita dagli inquirenti. Presunti legami con gruppi antagonisti e prospettive future

Presunti legami con gruppi antagonisti e prospettive future

L’indagine evidenzia possibili collegamenti tra i liceali e specifiche realtà antagoniste milanesi, in particolare il “centro sociale Lambretta” e la componente anarchica del “Galipettes”. Secondo la ricostruzione giudiziaria, la strategia del gruppo prevedeva l’apertura di un varco nell’atrio antistante la stazione Centrale per consentire l’ingresso ad altri circa 500 manifestanti. La misura cautelare applicata riflette una valutazione della pericolosità sociale dei due giovani, considerati in grado di reiterare comportamenti violenti. Il provvedimento impedisce loro di frequentare regolarmente la scuola, condizione che potrà essere rivalutata in base all’evoluzione del quadro processuale e comportamentale dei minori coinvolti negli scontri del 22 settembre.