Modena, chiusa sala giochi nei pressi di una scuola: il CdS dice no all'indennizzo
Il Consiglio di Stato conferma la chiusura di una sala giochi a Modena: la tutela contro la ludopatia prevale sui profitti privati dei gestori.
Il Consiglio di Stato ha negato il risarcimento per la chiusura sala giochi situata vicino a una scuola. La sentenza conferma la legittimità delle norme sulla distanza dai luoghi sensibili per il contrasto alla ludopatia in Emilia-Romagna.
Le norme sulla distanza minima dai luoghi sensibili
La vicenda trae origine dalla presenza di un esercizio di scommesse situato a meno di 500 metri da una scuola dell'infanzia nel territorio modenese. Il Comune ha applicato con rigore la normativa regionale che impone la delocalizzazione delle attività di gioco per proteggere le fasce di popolazione più vulnerabili. L'amministrazione locale ha agito prioritariamente per garantire la tutela della salute pubblica rispetto ai legittimi interessi economici dei privati.
Nessun indennizzo per la chiusura della sala giochi
I giudici amministrativi hanno stabilito definitivamente che non sussiste alcun diritto al risarcimento economico quando vengono applicate misure di prevenzione sociale. La società coinvolta aveva tentato la via legale dopo aver ricevuto la notifica di chiusura forzata, ma ogni istanza è stata respinta dai diversi gradi di giudizio.
Ecco i passaggi chiave dell'iter giudiziario:
Il Comune ha notificato l'obbligo di delocalizzare l'attività già nel 2018.
Il Tar e il Consiglio di Stato hanno respinto le richieste di sospensione del provvedimento amministrativo.
La domanda di indennizzo presentata nel 2020 è stata giudicata priva di ogni fondamento giuridico.
Questa decisione rappresenta un precedente significativo per tutte le amministrazioni che intendono mappare i luoghi sensibili sul proprio territorio. La sentenza chiarisce che l'obiettivo di contrastare le patologie derivanti dal gioco d'azzardo giustifica limitazioni alle attività commerciali senza oneri di compensazione per lo Stato. La fluidità della decisione sottolinea come il diritto alla salute sia un bene collettivo preminente rispetto alla libertà di iniziativa economica.