Montezemolo: 'Formazione drammatica, servono centri privati contro l’immobilismo'
Montezemolo denuncia il crollo della formazione e propone centri privati per superare il mismatch tra domanda e offerta nel lavoro. Urge collaborazione


Durante il Festival dell’Economia di Trento, Luca Cordero di Montezemolo ha lanciato un duro monito sulla crisi della formazione professionale in Italia. Denunciando un sistema bloccato e inadeguato, ha proposto la creazione di centri di formazione finanziati anche con capitale privato, per rispondere alla carenza crescente di lavoratori qualificati nei settori chiave dell’economia nazionale.
'Molti mestieri non li vuole fare più nessuno'
Secondo Montezemolo, la disponibilità degli italiani a svolgere certi lavori è in calo, aggravando un problema già strutturale nel mercato del lavoro. “Molti mestieri gli italiani non vogliono farli”, ha affermato, evidenziando la necessità di una formazione dedicata non solo ai giovani, ma anche agli immigrati e alle fasce a rischio di esclusione sociale. Il fenomeno non riguarda solo i lavori manuali, ma compromette interi comparti produttivi, minacciando la tenuta del sistema economico.
Un censimento per conoscere i fabbisogni reali
L’ex presidente di Confindustria ha proposto un censimento nazionale delle professioni richieste, per fotografare con precisione i bisogni del sistema produttivo. “Se fossi ancora a capo di Confindustria, lo lancerei subito”, ha dichiarato. L’obiettivo è costruire un quadro chiaro delle professionalità mancanti, da utilizzare come base per orientare l’istruzione tecnica e professionale e le politiche attive del lavoro. La proposta mira a colmare il mismatch tra domanda e offerta attraverso una pianificazione condivisa e trasparente.
Centri formativi finanziati dal privato
Il cuore dell’intervento è l’appello alla collaborazione pubblico-privato. Montezemolo suggerisce la nascita di centri formativi promossi da Confindustria, Confcommercio, Coldiretti, Confagricoltura, e altri attori economici. “Serve un grande spirito di squadra”, ha spiegato, auspicando che il capitale privato intervenga a sostegno di un sistema formativo più moderno e reattivo. L’integrazione tra scuola e imprese dovrebbe diventare strutturale, così da offrire percorsi mirati e professionalizzanti, in linea con i bisogni reali del tessuto produttivo.
Manifattura a rischio e silenzio istituzionale
Montezemolo ha lanciato l’allarme anche sul futuro della manifattura italiana, ricordando che “l’Italia è ancora un Paese manifatturiero” e che si rischia di non trovare più manodopera specializzata. Ha criticato duramente l’attuale immobilismo: “Sul tema della formazione c’è un silenzio di tomba”. L’assenza di risposte concrete da parte delle istituzioni sta alimentando un circolo vizioso che danneggia la produttività e la competitività nazionale, proprio mentre il sistema economico deve affrontare sfide epocali legate all’innovazione e alla transizione digitale.