Nardò: scoppiano le polemiche sulla scuola dedicata a Sergio Ramelli
La delibera per intitolare un istituto a Sergio Ramelli divide Nardò: tra il ricordo della violenza politica e le proteste della Cgil.
La decisione di dedicare un istituto scolastico a Sergio Ramelli a Nardò ha sollevato forti critiche. Il provvedimento mira a ricordare una vittima di violenza politica, ma il sindacato Cgil contesta la scelta richiamando i valori della Costituzione.
La decisione del comune di Nardò e le motivazioni
L'amministrazione comunale, guidata dal sindaco Pippi Mellone, ha approvato la delibera per intitolare la nuova sede di una scuola superiore al giovane militante del Fronte della Gioventù ucciso a Milano nel 1975. Secondo l'esecutivo locale, tale scelta rappresenta un'opportunità per promuovere una riflessione collettiva sui principi di libertà di pensiero e sulla convivenza civile. Il testo del provvedimento chiarisce che l'iniziativa si inserisce in un percorso educativo volto al rifiuto della violenza come metodo di lotta politica, valorizzando il rispetto della persona umana.
Le reazioni della Cgil e il dibattito su Sergio Ramelli
La Cgil di Lecce ha manifestato una ferma opposizione, descrivendo la scelta toponomastica come un atto di revisionismo storico che entrerebbe in contrasto con l'identità civile della città. Il sindacato sottolinea come la scuola debba restare un'agenzia educativa ancorata ai principi antifascisti della Repubblica, appellandosi all'autonomia degli organi scolastici provinciali. In difesa della memoria di Sergio Ramelli è intervenuto il deputato Riccardo De Corato, il quale ha definito inaccettabili le proteste, ricordando i recenti omaggi istituzionali avvenuti a Milano alla presenza del Ministero dell'Istruzione.
L'intera vicenda mette in luce visioni opposte sulla gestione della memoria storica negli spazi pubblici e sul ruolo delle istituzioni locali nel definire l'identità culturale del territorio.