Non ammessa alla Maturità con 4 insufficienze: il TAR conferma la decisione del CdC
Maturità negata per quattro insufficienze: il TAR Calabria respinge il ricorso di una studentessa e conferma la decisione del CdC. Testo della sentenza.
Il ricorso di una studentessa non ammessa all'esame di maturità a causa di quattro insufficienze gravi è stato respinto dal TAR della Calabria. I giudici hanno confermato la legittimità della decisione del Consiglio di Classe, sottolineando il valore formativo ed educativo della non ammissione.
La decisione del consiglio di classe: la studentessa non è ammessa alla maturità per le gravi insufficienze
La non ammissione all'esame di Stato è scaturita da quattro insufficienze gravi (voto 4) in materie fondamentali del liceo come italiano, storia, filosofia e scienze umane. Secondo il consiglio di classe, la studentessa presentava carenze significative nelle capacità linguistico-espressive e scarse conoscenze. La decisione è stata motivata anche da una partecipazione passiva al dialogo educativo e da un metodo di studio disorganico, elementi che hanno compromesso il suo percorso scolastico complessivo.
La DaD tra le motivazioni addotte nel ricorso al TAR
La difesa della studentessa ha contestato la decisione, sostenendo che la sufficienza ottenuta in nove materie su tredici dovesse essere un fattore decisivo per l'ammissione agli esami di Stato. È stato inoltre evidenziato l'impatto della didattica a distanza (DAD) e le difficoltà affrontate durante l'emergenza pandemica, chiedendo una valutazione più contestualizzata e comprensiva del rendimento dell'alunna nel corso dell’anno scolastico 2021-2022.
Il principio della discrezionalità tecnica
Il giudice amministrativo ha respinto il ricorso, richiamando la consolidata giurisprudenza in materia. Le decisioni del consiglio di classe in sede di scrutinio rientrano nella discrezionalità tecnica, un giudizio sindacabile solo in presenza di palesi illogicità o difetti di motivazione. Il TAR ha chiarito che la bocciatura non è una sanzione, ma un atto con finalità educative, che attesta il mancato raggiungimento delle competenze essenziali per affrontare l'esame.
La normativa sugli esami di maturità
La sentenza si fonda sull'articolo 13 del decreto legislativo 62/2017, che per l'ammissione richiede un voto non inferiore a sei decimi in ogni disciplina. Sebbene la legge preveda deroghe motivate in caso di insufficienze, il numero e la gravità dei voti negativi hanno reso impossibile tale opzione. I giudici hanno infine precisato che i criteri di valutazione non sono stati modificati dalle ordinanze ministeriali emanate per la pandemia, che riguardavano solo la frequenza.