Nuove indicazioni nazionali, l'appello unitario: 'Serve una riscrittura condivisa'
Il sindacato FLC CGIL e alcune associazioni scrivono a docenti e genitori contro le nuove Indicazioni nazionali: “Scuola inclusiva, non ideologica”.


FLC CGIL e numerose associazioni del mondo della scuola tornano a far sentire la loro voce contro le Nuove Indicazioni nazionali proposte dal Ministero. Dopo l’incontro all’Università Roma3, la conferenza stampa alla Camera e la lettera inviata al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il fronte interassociativo diffonde ora due nuove lettere rivolte direttamente a docenti e genitori, chiedendo un coinvolgimento attivo per una riforma davvero partecipata e inclusiva.
Le critiche al documento ministeriale: esclusione, disuguaglianze e deriva ideologica
Le lettere evidenziano i principali punti critici delle nuove Indicazioni nazionali, accusate di proporre una visione scolastica che esclude gli studenti più fragili, invece di rimuovere gli ostacoli, in aperta contraddizione con i principi costituzionali. Le organizzazioni parlano di un’impostazione che alimenta le disuguaglianze sociali ed educative, ponendo a rischio la funzione democratica e culturale dell’intero sistema scolastico. La riforma viene definita “unidirezionale, ideologica, identitaria e anacronistica”, allontanandosi dai valori inclusivi e partecipativi su cui dovrebbe fondarsi l’istruzione pubblica.
Appello all’unità della comunità educante
Il tavolo interassociativo rivolge un invito concreto a insegnanti e famiglie affinché si attivino sui territori, rafforzando le reti locali e partecipando alle iniziative già in programma. Si sottolinea l’importanza di valorizzare il ruolo degli organi collegiali e di agire con spirito collaborativo, in vista di una grande manifestazione nazionale prevista per il prossimo autunno. L’obiettivo è promuovere una scuola davvero democratica, capace di rappresentare tutte le componenti sociali e culturali del Paese.
Una scuola pubblica come bene comune
L’appello lanciato dalle sigle coinvolte ribadisce con forza che la scuola pubblica non può e non deve diventare strumento di propaganda politica. Deve restare, invece, un luogo di confronto, crescita condivisa e costruzione di un futuro basato su dialogo, partecipazione e responsabilità collettiva. In questa visione, ogni intervento normativo deve nascere dal basso, nel rispetto delle diversità e nella promozione di una cultura realmente inclusiva e aperta.