Palermo, scuole presidio di legalità: lo Stato torna a Sperone, Zen e Borgo Nuovo
A Palermo, scuole e asili tornano a vivere nei quartieri periferici come Sperone, Zen e Borgo Nuovo, per contrastare mafia e disagio giovanile.


Tra rigenerazione urbana, violenza giovanile e memoria delle stragi mafiose, Palermo prova a rispondere con l’istruzione. Nei quartieri Sperone, Zen e Borgo Nuovo, asili, scuole e centri sociali diventano simboli di una rinascita difficile ma necessaria. Il sindaco Lagalla: “Scuola e istruzione rendono liberi i ragazzi”.
Sperone: l’asilo fantasma che rinasce
Nel quartiere Sperone, tra i più marginalizzati di Palermo, riapre il cantiere dell’asilo nido in via XXVII Maggio, fermo da decenni. È un luogo simbolo: atteso da 50 anni, costruito nel 1977, mai aperto e trasformato in una “crack house”. Nel 2015 la preside Antonella Di Bartolo piantò un albero come segno di rinascita, alla presenza di Maria Falcone. L’edificio fu demolito solo nel 2019, ma i lavori di ricostruzione subirono nuovi stop a causa di furti, minacce ed estorsioni. Dopo una denuncia artistica del collettivo “Le Rosalie ribelli”, l’Amministrazione Lagalla ha ottenuto la ripresa dei lavori, garantita dal Comitato per l’Ordine e la Sicurezza. L’asilo, finanziato con 762.000 euro di fondi PNRR, sarà pronto entro febbraio 2026.
Zen: la strage di Monreale e il disagio giovanile
Il quartiere Zen è tornato sotto i riflettori dopo la strage di Monreale, dove due ragazzi di 18 e 19 anni originari della zona hanno ucciso tre coetanei e ne hanno feriti altri due. L’episodio ha scosso la città. Una fiaccolata ha unito parrocchie e associazioni con lo striscione “Non uccidere, la vita è sacra”. Il sindaco Lagalla denuncia un profondo disagio giovanile aggravato dal Covid, e rivendica gli interventi in corso: dalla rigenerazione di Baglio Mercadante all’impegno contro l’occupazione abusiva delle case popolari.
Borgo Nuovo: legalità, scuole e investimenti
A Borgo Nuovo, un quartiere segnato da 20 anni di abbandono, il Governo e il Comune stanno investendo oltre 42 milioni di euro. Il piano prevede bioedilizia, palestre scolastiche, alloggi e un nuovo campo da calcio, oltre al rifacimento della pubblica illuminazione. Tuttavia, la risposta criminale non si è fatta attendere: scuole, parrocchie e uffici pubblici sono stati colpiti da vandalismi e furti sistematici. La visita di Fiammetta Borsellino all’Istituto Ascione ha rappresentato un forte segnale di vicinanza.
La scuola come presidio contro la mafia
Il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, ex Rettore dell’Università e assessore regionale all’istruzione, lo ribadisce: “Scuola e formazione rendono liberi i ragazzi”. L’Amministrazione ha già riaperto asili a Danisinni e San Lorenzo, potenziato le mense scolastiche e ristrutturato palestre. L’obiettivo è chiaro: presidiare il territorio attraverso l’educazione, sottraendo i giovani all’illegalità. Una sfida complessa, ma necessaria per liberare Palermo dalle sue periferie sociali.