Par condicio a scuola: i dubbi di DIRIGENTISCUOLA sulla nuova nota ministeriale

La recente direttiva sulla par condicio a scuola solleva interrogativi tra i presidi riguardo autonomia e gestione degli eventi formativi.

14 dicembre 2025 19:00
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La discussione sulla par condicio a scuola si è riaccesa in seguito all'ultima nota ministeriale. I dirigenti scolastici esprimono forti perplessità riguardo la tutela della autonomia organizzativa e la corretta gestione di eventi e manifestazioni. Si teme che le nuove indicazioni possano burocratizzare eccessivamente le iniziative culturali.

Il confine tra direttiva e autonomia

La recente comunicazione ministeriale ha sollevato un dibattito acceso riguardo al delicato equilibrio tra le indicazioni centrali e l'indipendenza decisionale degli istituti. Sebbene il principio del pluralismo sia universalmente condiviso, i dirigenti scolastici lamentano toni che appaiono in contrasto con la natura delle Istituzioni Scolastiche Autonome. La preoccupazione principale riguarda l'interpretazione di norme che rischiano di trasformarsi in vincoli troppo rigidi per chi gestisce la complessità scolastica quotidiana. Il timore diffuso è che la legittima richiesta di imparzialità possa evolversi in una forma di controllo preventivo, limitando di fatto la libertà di insegnamento e la capacità delle scuole di proporre offerte formative tempestive e aderenti alla realtà, costringendo i presidi a navigare tra incertezze interpretative piuttosto che concentrarsi sulla didattica.

Applicazione della par condicio a scuola

Uno degli aspetti più critici riguarda la definizione operativa di "tematiche di rilevanza politica o sociale". L'applicazione letterale della par condicio a scuola potrebbe generare paradossi organizzativi, rendendo complesso ospitare esperti e personalità di spicco, dai magistrati agli artisti, qualora fosse sempre necessario garantire una controparte per il contraddittorio.

Le criticità operative segnalate includono:

  • Difficoltà nel reperire interlocutori opposti per ogni evento culturale o sociale organizzato.

  • Rischio di rinunciare a ospiti autorevoli per timore di non soddisfare i requisiti formali.

  • Possibile paralisi delle attività extracurricolari dovuta all'incertezza normativa.

Rischi di strumentalizzazione e ispezioni

La normativa rischia di prestare il fianco a letture strumentali che poco hanno a che fare con la didattica. I dirigenti temono che la gestione degli istituti possa essere ostacolata da segnalazioni anonime o esposti pretestuosi, che innescherebbero richieste di relazioni e ispezioni amministrative a catena. Invece di focalizzarsi sul ruolo educativo, i presidi potrebbero trovarsi costretti a difendere scelte legittime di apertura al territorio. È fondamentale che la scuola rimanga un luogo di confronto aperto, dove la pluralità delle idee sia garantita dalla professionalità dei docenti e non da divieti che potrebbero incentivare, paradossalmente, la trasgressione o l'appiattimento culturale dell'offerta formativa per evitare contenziosi.

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