Pasolini, cinquant’anni dopo: Ostia e Casarsa unite nel ricordo

Nel cinquantenario della morte di Pasolini, Ostia ospita un convegno nazionale che ne esplora l’eredità poetica, pedagogica e culturale ancora viva oggi

26 maggio 2025 11:44
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Il 26 maggio 2025, a Ostia, un convegno nazionale ricorda Pier Paolo Pasolini a cinquant’anni dalla sua tragica morte. Studiosi, istituzioni e studenti si confronteranno sull’eredità intellettuale dell’autore, creando un ponte ideale con Casarsa della Delizia, sua terra d’origine e di sepoltura

Pasolini: una voce ancora viva nel tempo

Un poeta che non muore. Pier Paolo Pasolini 1975-2025” è il titolo del convegno nazionale che, lunedì 26 maggio, dalle ore 9 al Teatro del Lido di Ostia, riunirà studiosi, istituzioni e studenti in un momento di riflessione profonda sul lascito culturale dell’intellettuale. Ideato da Maura Locantore e Angelo Fàvaro, l’evento è frutto di una sinergia tra il Comitato nazionale per il centenario di Pasolini, il Centro Studi Pasolini di Casarsa della Delizia, Roma Capitale, il Municipio X di Ostia, con il patrocinio del Ministero della Cultura. A cinquant’anni dalla morte, si sottolinea come “morto l’uomo, viva la sua eredità intellettuale”. La scelta simbolica di Ostia, luogo del suo assassinio, conferisce al convegno una dimensione emotiva e storica straordinaria.

Due luoghi, una memoria

L’incontro del 26 maggio rappresenta la prima tappa di un percorso che si concluderà il 2 e 3 novembre a Casarsa della Delizia, città natale della madre di Pasolini, Susanna Colussi, dove il poeta è sepolto. Il convegno, spiegano gli organizzatori, “unisce Ostia e Casarsa come alfa e omega dell’esistenza pasoliniana”, proponendo un itinerario della memoria che ripercorre vita, opere e pensiero. Nonostante mezzo secolo sia trascorso, la voce di Pasolini continua a interrogare il presente: il suo pensiero è ancora oggi scomodo, potente e attuale, soprattutto per le nuove generazioni, alle quali il convegno si rivolge con particolare attenzione. La presenza attiva degli studenti ne sottolinea il valore pedagogico e la volontà di tramandare alle future generazioni una figura centrale del Novecento.

Due sessioni tra poesia, cinema e politica

La prima sessione, presieduta da Angelo Fàvaro, vedrà Gerardo Guccini affrontare il ruolo dei familiari nella formazione dell’autore con l’intervento “La madre, il fratello, il padre”. Elisa Donzelli approfondirà il legame tra poesia e contesto storico con “P. P. Pasolini: la poesia e gli anni di piombo”. Fabio Pierangeli analizzerà la presenza di Pasolini nella capitale con “Una difficile eredità. Tracce pasoliniane nella Roma contemporanea”, mentre Francesca Tomassini si soffermerà su uno dei testi teatrali più complessi dell’autore: “Dal sogno alla scena: Calderón tra memoria politica e ferite contemporanee”. La seconda sessione, diretta da Florinda Nardi, sarà dedicata alla formazione culturale e alla poetica di Pasolini. Giorgio Nisini proporrà “Dal Liceo Galvani all’Alma Mater”, Maria Panetta esplorerà “Le Poesie Garzanti del 1970”, e Roberto Chiesi offrirà una lettura cinematografica con “Un cinema inattuale e ‘corporale’ nell’era del virtuale”.

Pedagogia di Pasolini: educazione, provocazione e testimonianze

Il pomeriggio sarà dedicato a due momenti di riflessione collettiva. La pedagogia pasoliniana verrà approfondita con l’intervento di Clizia Gurreri, che esplorerà “Educare con la provocazione: Pasolini e la scuola della ‘parola viva’”. A seguire, la tavola rotonda condotta da Rino Caputo raccoglierà testimonianze dirette e ricordi attraverso la voce di intellettuali e figure pubbliche: Lucia Annunziata, Gianna Cimino, Gianni Cuperlo, Giulio Ferroni, Filippo La Porta, Massimo Raffaeli e soprattutto Ninetto Davoli, storico amico e interprete pasoliniano. Un’occasione preziosa per ascoltare chi ha vissuto da vicino l’umanità e la tensione artistica di Pasolini, autore che ha segnato in modo indelebile la letteratura, il cinema e il pensiero italiano.