Pensione e lavoro all'estero: le regole in un vademecum INPS [Video]

Capire come gestire i contributi accumulati con il lavoro all'estero è essenziale per costruire il proprio futuro previdenziale.

31 dicembre 2025 15:00
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La nuova guida spiega come monitorare la posizione assicurativa internazionale. Attraverso il portale MyINPS è possibile gestire i contributi esteri e richiedere la totalizzazione internazionale per garantire il diritto alla pensione futura.

Come verificare i contributi versati

Il primo passaggio fondamentale per monitorare la propria carriera è accedere all'area riservata MyINPS utilizzando le credenziali digitali come SPID o CIE. Qui i lavoratori possono consultare l'estratto conto contributivo e segnalare tempestivamente eventuali anomalie o periodi mancanti tramite le funzioni online dedicate. Per chi ha svolto attività oltreconfine, esiste l'opzione dell'estratto conto internazionale, utile per avere una visione d'insieme dei versamenti previdenziali maturati in diversi ordinamenti nazionali.

Ecco i passaggi principali per la gestione della propria posizione:

  • Accesso al portale istituzionale con identità digitale.

  • Verifica dell'estratto conto e segnalazione errori.

  • Richiesta di visualizzazione dei periodi esteri.

La totalizzazione per la pensione e lavoro all'estero

I contributi versati in altri stati non possono essere trasferiti fisicamente in Italia, ma vengono valorizzati gratuitamente attraverso il meccanismo della totalizzazione internazionale. Questo strumento permette di sommare i periodi lavorativi svolti in Paesi UE, SEE, Svizzera, Regno Unito o stati convenzionati al solo fine di maturare il diritto alla prestazione pensionistica. Solitamente è richiesto un periodo minimo di 52 settimane di contribuzione affinché ogni stato calcoli la propria quota di pensione in proporzione ai periodi assicurativi (pro-rata).

Riscatto dei periodi e distacco temporaneo

Qualora l'attività lavorativa si svolga in nazioni che non hanno stipulato accordi bilaterali di sicurezza sociale con l'Italia, il lavoratore può valutare il riscatto oneroso. La domanda può essere inoltrata all'istituto senza limiti di tempo, allegando la documentazione originale che provi l'esistenza e la durata del rapporto di lavoro.

Diverso è il caso del lavoratore in distacco:

Se un dipendente viene inviato temporaneamente all'estero da un'azienda italiana, la copertura previdenziale rimane in Italia e il datore di lavoro deve richiedere il modello A1.

Aspetti fiscali e residenza

Oltre alla previdenza, è necessario prestare attenzione al regime fiscale per evitare il rischio di doppia imposizione sui redditi prodotti. Chi trasferisce la propria residenza all'estero deve dichiarare al fisco italiano solo i redditi generati in Italia, mentre chi mantiene la residenza fiscale nella Penisola deve dichiarare tutti i redditi, ovunque prodotti.

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